I non fumatori non apprezzano che l’odore di sigaretta raggiunga la propria casa dal balcone del vicino. Nel caso in cui questo fastidio diventi un’abitudine, la situazione potrebbe diventare intollerabile.
Nel caso in cui in famiglia ci sia una donna incinta, il disagio si trasforma in una vera e propria preoccupazione per la salute. In questi casi, è importante sapere che la legge italiana offre delle soluzioni legali per far fronte a questa situazione.
Nonostante questa situazione non si configuri come un reato, è bene considerare le soluzioni da vagliare per arginare questo problema.
Fumo molesto in condominio, le soluzioni legali per difendersi
Quando si viene disturbati dal fumo di un vicino e si vuole intraprendere un’azione per arginare il problema, il primo passo da compiere è distinguere tra il consumo di sigarette e quello di marijuana. Nel primo caso, si tratta di tabacco, dunque è perfettamente legale il suo consumo nonostante possa creare immissioni intollerabili. Il fumo di cannabis rappresenta un illecito amministrativo.

Proprio per questo motivo, comprendere la differenza tra le due tipologie di fumo consente di agire nella maniera più corretta, evitando conflitti diretti con il vicino e affidandosi, al contrario, agli strumenti giuridici disponibili.
Nel caso in cui l’odore di marijuana sia forte e persistente, è possibile chiamare le forze dell’ordine affinché accertino la presenza di un illecito. Qualora gli agenti dovessero percepire l’odore uscire dall’uscio o rivelino elementi sospetti, possono procedere anche a una perquisizione senza bisogno del mandato.
É bene ricordare che la segnalazione non obbliga la polizia a intervenire, sopratutto se sono già in atto altre emergenze. Inoltre, la denuncia non è obbligatoria, ma può essere utile se il disagio diventa costante.
Diverso è il caso del fumo di sigaretta. Nonostante non esistano divieti per questa pratica, non è consentito provocare immissioni moleste che possano danneggiare la vivibilità dell’abitazioni altrui. In particolar modo, l’articolo 844 del codice civile stabilisce che, in presenza di immissioni olfattive insopportabili, è possibile rivolgersi al giudice civile per chiedere la cessazione del comportamento e il risarcimento dei danni.
Per fornire delle prove di questo disagio basterà presentare dei testimoni, senza la necessità di avvalersi di strumenti tecnici complessi. Inoltre, nel caso in cui il vicino getti mozziconi di sigaretta nel tuo spazio privato, si configura il reato di getto pericolo di cose (come da c.p. art. 674), in questo caso è dunque possibile presentare formale denuncia penale. Infine, nel caso in cui si abiti in un condominio, l’amministratore può intervenire con una diffida formale solo quando il problema riguarda le parti comuni, come scale o pianerottoli.