Mega tassa da 70.000 euro sulla casa: le ultime decisioni europee che gettano sul lastrico le famgilie

Oggi sulla casa gravano già molte tasse, ma a causa delle decisioni della Commissione Europea i proprietari rischiano di fallire definitivamente.

Gli italiani, a differenza di altri popoli, sono particolarmente inclini ad investire “sul mattone”, ma evidentemente al nostro Governo non piace.

Recentemente è arrivata una “mazzata” per quanto riguarda gli affitti brevi. Le tasse si sono alzate, passando dal 21 al 26%. La scusa addotta degli esperti è che così si incentivano i proprietari di case ad affittare per lunghi periodi, ma in realtà il problema non si risolve, e anzi farà ancora più scontenti proprietari e inquilini.

Questi ultimi pagano affitti altissimi, su cui non si può intervenire perché c’è ovviamente la libertà di mercato, e allora l’unico modo per incentivare i proprietari poteva essere quello di de-tassare gli affitti lunghi. Aumentando le tasse per i soggiorni brevi si avrà semplicemente un ulteriore rialzo delle cifre chieste ai clienti.

Oltre a questo, però, la vera “mazzata” è dietro l’angolo e costerà migliaia di euro a tutti coloro che hanno degli immobili di proprietà.

La nuova “tassa” sulla casa a cui nessuno può sfuggire, ecco le pessime novità in arrivo dalla UE

C’è molta attenzione e ampie polemiche sulla decisione della Commissione di voler obbligare i proprietari di case a rendere gli immobili “green”.

le case green costeranno migliaia di euro ai proprietari
Le case green sono un affare solo per chi ci fa i lavori (Designmag.it)

La decisione finale è solamente rimandata, ma di poco: entro il 7 dicembre sapremo cosa ci aspetta, o meglio quale sarà l’entità delle conseguenze derivanti dai nuovi obblighi.

Come sappiamo, il piano ideato dalla UE, l’Energy Performance of Buildings Directive (EPBD), conosciuto meglio come “direttiva case green”, si pone l’obiettivo di ridurre le emissioni di Co2 entro il 2050, ma con obblighi di intervento già a partire dal 2026. 

L’articolo 9 è uno di quelli su cui si sta discutendo più animatamente, perché dà delle tempistiche considerate irraggiungibili. Secondo il piano, tutte le case dovranno raggiungere la Classe E entro il 2030 e classe D entro il 2033.

In Italia, come sappiamo, la maggior parte degli edifici è antecedente alla prima guerra mondiale. Questo significa che sono di classe G. Secondo le prime stime, un immobile di classe G per diventare più green deve subire ampie ristrutturazioni, che corrispondono a una media di 60-70 mila euro, per una casa di8 circa 100 metri quadrati.

Oltre a essere un onere non sostenibile dalle migliaia di proprietari, c’è un altro spettro che rischia di mandare in fallimento chi ha un immobile. Infatti, anche se gli obblighi sopra descritti non dovessero essere approvati, a dare la “mazzata” ci penserà il mercato immobiliare. Le case non green perderanno tantissimo valore, perché nessuno vorrà più acquistarle.

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