Lo sfratto è stato convalidato mentre ero assente, cosa posso fare? Puoi ancora opporti presentando questo documento

Una volta comunicato lo sfratto l'inquilino dovrà presentarsi all'udienza per opporsi. Se non fosse possibile cosa fare?

Il preavviso di rilascio notificato da un ufficiale giudiziario può far crollare ogni speranza. L’assenza all’udienza è stata fatale, il Giudice ha convalidato lo sfratto. Finisce qui il proprio tentativo di opporsi alla decisione del proprietario dell’immobile oppure ci sono altre strade da percorrere?

I proprietari di casa possono mandare via l’inquilino se hanno giustificati motivi. Le principali categorie che danno vita allo sfratto sono due, per morosità ossia quando il conduttore non paga il canone o le spese condominiale e per finita locazione. Altre forme di sfratto sono per inadempimento contrattuale o per danni arrecati alla proprietà. L’iter che porta allo sfratto parte con l’invio di una diffida con sollecito di pagamento o liberazione dell’immobile.

Segue la citazione per convalida dello sfratto qualora l’inquilino non dovesse rispondere alla diffida. Significa che dovrà presentarsi ad un’udienza davanti ad un Giudice per opporsi o cercare un accordo con il proprietario. Non presentarsi all’udienza secondo la Legge è un’ammissione delle ragioni del proprietario (finta confessione). Di conseguenza il Giudice convaliderà subito lo sfratto e l’inquilino avrà un tempo stabilito per andare via di casa. In realtà un altro modo per opporsi esiste.

Cosa fare dopo l’assenza all’udienza per sfratto

Lo strumento da usare dopo l’assenza all’udienza per lo sfratto è l’opposizione tardiva alla convalida ma ci sono tempi ristretti per agire. L’inquilino può contestate l’ordinanza di convalida dello sfratto dopo la sua emissione per neutralizzare il meccanismo della finta confessione in caso di assenza all’udienza per cause indipendenti dalla sua volontà.

Giudice
Cosa fare dopo l’assenza all’udienza per sfratto (Designmag.it)

Per poter adottare questo strumento l’interessato dovrà dimostrare di non essersi recato all’udienza per mancata conoscenza dell’udienza stessa a causa di un’irregolarità della notificazione o inesistenza della notifica oppure per causo fortuito o di forza maggiore. Un altro motivo accettato per richiedere l’opposizione tardiva è l’impossibilità a comparire pur sapendo dell’udienza a causa di un evento fortuito o di forza maggiore obiettivo, imprevedibile, inevitabile (una malattia ad esempio) e con un nesso di causalità diretto tra l’evento e la mancata comparizione.

Il ricovero in ospedale per un infarto è un evento che giustifica l’assenza. Il mal di testa non è un impedimento grave e non giustificherà la mancata comparizione. Sarà il Giudice, comunque, a stabilire se la causa è accettabile o meno. Oltre al motivo lecito per presentare l’opposizione tardiva si dovrà tenere conto delle tempistiche. Si hanno solo dieci giorni per agire, dieci giorni dal momento in cui si viene a conoscenza del provvedimento di sfratto. Solitamente questo momento coincide con la notifica di preavviso di rilascio.

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