L’INPS ti fa un ricco regalo se hai un mutuo in corso: occhio a non perderlo

Fino a 300.000 Euro con trasferimento agevolato ed interessi a tassi favoriti: scopriamo la “sorpresa” dell’INPS e chi ne può beneficiare.

In caso di necessità per l’acquisto di un bene immobile come la prima casa, a chi occorre rivolgersi per ottenere i capitali necessari? Solitamente, il primo pensiero è quello di affidarsi ad un istituto di credito, banche in primis, comparando le proposte di più gruppi con l’obiettivo di trovare l’agevolazione più adatta alla nostre esigenze, in base anche alle politiche relative ai tassi d’interesse ed al periodo di validità che può impegnarci anche per decenni.

Raramente, tuttavia, il pensiero va all’INPS: sapevate, infatti, che l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale italiano offre anche contratti di prestito? Non solo pensioni, né soltanto gestione di agevolazioni pubbliche e statali per cittadine e cittadini in condizioni di necessità, bensì anche mutui. I quali possono arrivare a soglie di prestito del valore massimo di 300.000 Euro, proprio per far fronte ad acquisti importanti come quello della prima casa.

INPS e mutui: per quali interventi li prevede ed a quali soglie di prestito

I contratti di prestito stipulati con l’INPS possono essere richiesti da dipendenti pubblici e statali, con termini temporali di restituzione solitamente compresi tra i 10 ed i 30 anni, a meno che il richiedente non abbia raggiunto l’età anagrafica dei 65 anni: in questo caso, infatti, il termine massimo stabilito è di 15 anni. Scopriamo quindi le caratteristiche dei finanziamenti concessi dall’Istituto.

I casi previsti dall'INPS per la concessione del prestito
L’INPS ha l’obbligo di liquidare il mutuo entro e non oltre 120 dalla presentazione della domanda – DesignMag.it

Oltre al prestito massimo di 300.000 Euro per un nuovo immobile, l’INPS prevede finanziamenti anche per l’acquisto di box auto, per le spese da sostenere per l’esperienza di studio di un famigliare e per la ristrutturazione di un immobile. Nel primo caso la soglia massima può raggiungere i 75.000 Euro; nel secondo i 100.000 Euro; nel terzo, infine, di 150.000 Euro.

Inoltre, è possibile anche ottenere dall’INPS una surroga o la portabilità di mutuo pre-esistente, contratto ad esempio con una banca con la quale, poniamo a motivo di interessi troppo onerosi applicati in regime di variabilità, il richiedente preferisca interrompere il rapporto debitorio-creditizio. 

Successivamente alla domanda avanza dal richiedente nonché ai tempi necessari affinché l’Istituto effettui le opportune verifiche per deliberare sulla richiesta – stabilite per il massimo temporale di 75 giorni stando ai dettami dell’articolo numero 2 della legge numero 241 promulgata nell’anno 1990 – l’INPS ha l’obbligo di liquidare il mutuo entro e non oltre 120 giorni dalla presentazione della domanda. Per maggiori informazioni ed approfondimenti, è consigliabile consultare il sito web istituzionale dell’INPS oppure rivolgersi fisicamente presso una delle sede operative attive sul territorio.

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