L’icona del design anni ‘70 in versione low cost: la lampada che trasforma ogni angolo con luce soffusa

Luce soffusa, design anni ‘70 e dimensioni compatte: le nuove versioni della classica lampada rinnovano lo stile di ogni ambiente con carattere e praticità.

Una luce calda, messa nel punto giusto, cambia tutto: una stanza vuota sembra più viva, un angolo spento diventa un rifugio. E dietro quella luce, spesso, c’è una forma familiare, un oggetto che abbiamo già visto altrove, magari in foto d’epoca, in film, o nei cataloghi di design. È curioso come certi oggetti, creati in altri decenni, riescano ancora oggi a definire un’atmosfera.

La lampada a fungo è uno di questi. Il suo profilo tondeggiante, il suo modo di diffondere la luce senza pretese, il suo rimando immediato agli anni ‘70: tutto contribuisce a quel senso di calma quasi cinematografica. Alcuni pezzi storici, come la Panthella di Verner Panton, sono entrati nella memoria collettiva. Altri, nati più di recente e con prezzi più abbordabili, giocano a reinterpretare quelle stesse linee, con bei risultati.

Non solo Panthella: le nuove lampade ispirate al design anni ’70

Il mondo dell’arredo ha imparato da tempo a guardarsi indietro. La lampada Panthella disegnata da Verner Panton nel 1971 continua a essere un riferimento. Negli ultimi anni, il formato portatile della Panthella – la versione 160 – ha incontrato una nuova generazione di appassionati. Compatta, leggera, ricaricabile: perfetta per un uso informale, dentro e fuori casa.

Il suo successo ha riacceso l’interesse verso questo tipo di lampade a forma di fungo, stimolando il mercato a proporre varianti più economiche, adatte a chi cerca lo stile ma non vuole (o non può) investire in pezzi da collezione. Ecco allora che la forma si moltiplica, si adatta, cambia materiali e colori, ma mantiene quella stessa promessa di atmosfera morbida e senza tempo.

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Non solo Panthella: le nuove lampade ispirate al design anni ’70 – foto mc-homedalpozzo.it – designmag.it

Tra le alternative più riuscite, c’è la lampada Como di Mc Home. Ha una presenza compatta ma solida, con una struttura in metallo verniciato a polvere e una batteria al litio integrata. Nessun cavo, si accende con un tocco e offre tre temperature di luce. Non pretende di essere un oggetto da esposizione, ma il suo design funzionale e il prezzo contenuto la rendono una scelta interessante per chi vuole qualcosa di semplice e coerente. Costa meno di 50 euro.

Dall’altra parte, la lampada Walter di Westwing Collection sceglie un approccio più decorativo. Il richiamo agli anni ’70 è esplicito, quasi dichiarato, con un’estetica più curata e una gamma di colori pensata per adattarsi agli ambienti contemporanei. Qui il design gioca a fare il vintage con una certa consapevolezza, ma senza diventare caricatura. La luce che emana è soffusa, calda, perfetta per accompagnare momenti di relax o per dare tono a una zona del soggiorno. Qui siamo sulle 100 euro.

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Modi diversi di interpretare un’icona – foto westwing.it – designmag.it

Queste due lampade, pur partendo da uno stesso riferimento, raccontano due modi diversi di avvicinarsi a un’icona. Da una parte la funzionalità e l’essenzialità, dall’altra l’impatto visivo e la citazione colta. Entrambe dimostrano come il design possa essere reinterpretato senza perdere forza, come le idee buone continuino a circolare anche quando cambiano forma e prezzo.

Certe forme non invecchiano, semplicemente cambiano contesto. La lampada a fungo ne è un esempio chiaro: nata in un’epoca precisa, oggi attraversa stili e ambienti senza perdere senso. Che sia firmata da un grande nome o proposta in chiave accessibile, continua a fare quello per cui è stata pensata… creare atmosfera, dare carattere a uno spazio con un gesto semplice.

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