Il tema dei lavori nei condomini è sempre molto delicato e dibattuto, soprattutto perché spesso può dar vita a veri e propri contenziosi.
Non c’è giorno in cui le questioni condominiali non siano sulla bocca di milioni di persone, per la difficile gestione legata anche alla convivenza che va oltre le semplici leggi e i regolamenti.
Lavori urgenti, posso dire “no” al condominio? cosa dice la legge
Può accadere nei condomini che ci sia bisogno di interventi urgenti, che di conseguenza portino a lavori urgenti. Ma un condomino può in questi casi decidere di non aprire la porta di casa? Ecco cosa dice la legge.

Il sito specializzato Laleggepertutti, ha condiviso la decisione del Tribunale di Siena che ha ordinato a un condòmino di consentire l’accesso alla propria abitazione per lavori urgenti, legati a un problema di infiltrazioni sul lastrico solare, poiché prima di tutto viene la tutela della sicurezza e della salute dei vicini.
La sentenza del Tribunale di Siena, con un’ordinanza del 28 luglio 2025, ha stabilito che un proprietario non può opporsi a lavori urgenti e necessari per la sicurezza dell’edificio condominiale, anche se ciò implica l’accesso alla sua proprietà privata. La decisione è arrivata a fronte del ricorso di un condominio che necessitava di accedere all’appartamento di un altro condomino per eseguire interventi anti-infiltrazioni sul lastrico solare.
La proprietaria si era rifiutata di permettere l’accesso agli operai per l’installazione di ponteggi necessari ai lavori di impermeabilizzazione, bloccando di fatto un intervento già deliberato dall’assemblea per risolvere gravi infiltrazioni nei piani sottostanti.
Il Tribunale ha accolto la richiesta del condominio, sottolineando il “fumus boni iuris” (legittimità della richiesta basata su delibera valida e danno evidente da infiltrazioni) e il “periculum in mora” (rischio imminente e irreparabile per la salute e sicurezza dei condomini sottostanti a causa di umidità, muffe e distacchi di intonaco). Per questo il giudice ha quindi ordinato alla condomina di consentire l’accesso immediato.
Questa sentenza riafferma un principio consolidato, ovvero che il diritto di proprietà individuale non può ostacolare opere indispensabili per la conservazione dell’edificio e la tutela della salute. Il condomino che si oppone ingiustificatamente può essere citato in giudizio e condannato al risarcimento dei danni e al pagamento delle spese legali, come accaduto nel caso di Siena. La legge, in particolare gli articoli 843 e 1120 del Codice Civile, tutela l’interesse comune, permettendo anche il ricorso al giudice per provvedimenti d’urgenza (art. 700 c.p.c.).