Non serve molto per capire che in casa ogni oggetto può cambiare ruolo, basta guardarlo con occhi diversi. Per anni ho tenuto quella scarpiera anonima accanto alla porta d’ingresso, ormai diventata solo un deposito di scarpe dimenticate e chiavi fuori posto. Era lì, in silenzio, a prendere polvere. Poi, un giorno, mentre cercavo un modo per sistemare i pacchi di pasta che non entravano più nei pensili della cucina, l’ho guardata con un’altra idea in testa. Non mi serviva più per le scarpe, ma per il caos che si accumulava tra la credenza e il forno.
Da quel momento ho iniziato a pensare alle scarpiere non come a mobili rigidi, ma come a piccoli contenitori di possibilità. Sono strette, ordinate, spesso con ante chiuse e una profondità perfetta per le cucine moderne. La mia, un modello semplice in finitura rovere chiaro, è diventata la dispensa che non sapevo di volere. Dentro ci finiscono pacchi di farina, riso, barattoli di vetro, perfino qualche spezia. È pulita, discreta e, soprattutto, economica. Non serve acquistare un mobile nuovo o spendere centinaia di euro in soluzioni da catalogo: basta reinventare ciò che abbiamo già, con un po’ di logica e un tocco di creatività.
Scarpiera come dispensa economica e funzionale
La mia vecchia scarpiera era di quelle compatte, con tre ante e poco più di 60 centimetri di larghezza. In un ingresso piccolo andava bene, ma in cucina è diventata una sorpresa. Ho scelto di posizionarla vicino al tavolo, dove prima tenevo una mensola aperta piena di confezioni in vista. Le ante chiudibili hanno trasformato tutto in una zona ordinata e visivamente più calma. Non vedere mille etichette diverse aiuta a percepire anche la cucina come uno spazio più rilassato.
All’interno ho tolto i divisori originali e inserito nuovi ripiani in legno chiaro, così da sfruttare meglio lo spazio verticale. Ho aggiunto barattoli in vetro e piccoli cestini trasparenti per pasta e legumi, organizzandoli per tipologia. Le cose che uso meno spesso, come farine particolari o zuccheri aromatizzati, le tengo nel ripiano alto, mentre i prodotti quotidiani restano al centro, a portata di mano. Sul ripiano inferiore invece ho messo bottiglie d’olio, sacchetti di patate e cipolle, con una piccola griglia sul fondo per far circolare l’aria.

Oltre a risparmiare spazio, il mobile ora sembra parte dell’arredo. Il colore naturale del legno si abbina bene alle piastrelle chiare della cucina e l’effetto complessivo è quello di un mobile su misura, anche se è costato meno di una spesa al supermercato. L’ho scelto volutamente con ante opache, perché tengono lontana la luce diretta dagli alimenti e mantengono l’interno più fresco, soprattutto d’estate.
Questa soluzione funziona anche perché le scarpiere hanno una profondità ridotta: si infilano ovunque, anche tra il frigo e la finestra o in un angolo inutilizzato. A differenza di una dispensa tradizionale, che spesso è troppo profonda e fa “sparire” le cose sul fondo, qui tutto resta a vista e facilmente accessibile. Ho notato anche che tenendo il mobile lontano da fonti di calore o umidità — quindi non vicino a forno o lavastoviglie — il contenuto resta perfetto per settimane.

Una cosa che consiglio sempre è di etichettare barattoli e cestini. Sapere dove mettere la pasta lunga o il riso integrale aiuta a mantenere l’ordine senza pensarci. E poi, ogni mese, do una passata veloce con un panno umido per togliere polvere o briciole, controllando che i prodotti più vecchi siano davanti.
Per chi volesse replicare l’idea, il segreto sta nel scegliere un modello con ante solide e una buona altezza. Alcune scarpiere, come le AKORD in finitura rovere o bianco, sono perfette per questo tipo di trasformazione: economiche, facili da pulire e con una larghezza ideale anche per cucine piccole. Altre, come le SoBuy o le TRIBESIGNS, hanno ripiani regolabili e una struttura più robusta, ideali se si vuole usarle come dispensa vera e propria. Basta aggiungere qualche contenitore, un tocco personale e il gioco è fatto.
La soddisfazione più grande arriva ogni volta che qualcuno entra in cucina e chiede dove ho trovato quella bella credenza stretta. Nessuno immagina che sia una scarpiera.






