Il contratto di locazione riconosce il diritto, per il conduttore, di usufruire dell’immobile senza ostacoli e interferenze. Per questo motivo, quando si verificano infiltrazioni in casa, è prevista la possibilità di richiedere un risarcimento o la riparazione del danno, da documentare con foto e video. Agire con prontezza è fondamentale, soprattutto se si hanno figli minori.
Nella maggior parte dei casi, le infiltrazioni in casa sono dovute ad un difetto nelle aree comuni del condominio, oppure ad una perdita proveniente dal piano superiore. I disagi che ne derivano non sono pochi: dalla comparsa di macchie sulle pareti alla formazione di muffe, fino alla diffusione di cattivi odori nell’abitazione.
Tutto ciò comporta problemi di salubrità per chi vive nell’appartamento a causa della proliferazione di batteri. In particolare per quanto riguarda le condizioni respiratorie degli abitanti. Le infiltrazioni, inoltre, possono provocare seri danni all’abitazione, determinando un deterioramento dei mobili o causando il cedimento dell’intonaco e la formazione di crepe.
Infiltrazioni in casa e figli minori: il dettaglio da non tralasciare per ottenere un rimborso
La vivibilità dell’immobile risente molto delle infiltrazioni, che richiedono un pronto intervento da parte del conduttore. Il locatore, infatti, non è obbligato a garantire una tutela degli inquilini che subiscono una molestia da terzi, non legata ad un diritto proclamato da questi ultimi. Ciò vuol dire che, qualora il condominio dovesse provocare danni per infiltrazioni d’acqua che provengono da una parte comune, il locatore non è tenuto ad agire.

Ai conduttori viene riconosciuta comunque la possibilità di difendersi, agendo in giudizio contro il responsabile e ottenendo un risarcimento per i danni subiti ai beni mobili (compresi elettrodomestici, capi d’abbigliamento, tappeti e così via) e all’appartamento in sé (per pavimenti, pareti e soffitti ammuffiti). Inoltre, i locatari possono richiedere il rimborso delle spese di ripristino (ovvero i costi sostenuti per le riparazioni o la tinteggiatura).
Nel caso in cui i conduttori si siano ritrovati ad affrontare situazioni di grave stress e disagio per via delle infiltrazioni c’è anche la possibilità di richiedere un risarcimento per danni non patrimoniali. Tuttavia, non sempre viene riconosciuto un indennizzo per gli inquilini che subiscono molestie da parte di terzi. Oppure per difetti interni al condominio, come ad esempio un’inadeguata impermeabilizzazione delle terrazze private che hanno la funzione di copertura dell’immobile.
Una recente sentenza della Corte di Appello di Genova ne è la prova. La vicenda riguarda gli inquilini di un appartamento interessato dalle infiltrazioni provenienti da una parte comune. Il disagio ha iniziato a manifestarsi con la comparsa di macchie di umidità nella camera dei figli già dal 2018. Nonostante gli interventi del condominio, il problema ha continuato a persistere, portando i conduttori a rivolgersi al Tribunale.
La richiesta di risarcimento dei locatari, per quanto valida, è stata respinta con la sentenza n.591 dello scorso maggio. La Corte ha riconosciuto il danno morale subito dai figli minori (la cui camera è diventata inagibile nel periodo tra gennaio e marzo 2019). Eppure, il fatto che i conduttori abbiano agito solamente in proprio nome (senza rappresentare i figli nel processo) si è rivelato controproducente. Per essere rimborsati, gli inquilini avrebbero dovuto appellarsi al Tribunale in nome e per conto dei loro figli.