IMU addio e arrivano anche gli arretrati: occhio al nuovo termine legale

Grandi cambiamenti per il pagamento dell’IMU a seguito della nuova sentenza che determina un nuovo termine legale.

Uno stravolgimento vero e proprio che arriva con la sentenza della Corte Costituzionale di aprile che tutela maggiormente i proprietari di immobili che potranno così ottenere un’agevolazione e un supporto maggiore.

L’IMU, come imposta municipale propria, è relativa ai fabbricati dopo la prima abitazione quindi non si paga su quella che è l’effettiva residenza della persona. Oggi però non solo si apre la strada a una variazione ma anche alla possibilità, per quanti hanno già pagato, di avere addirittura il rimborso.

IMU addio, scatta il rimborso degli arretrati: la novità

Secondo quanto stabilito dalla Corte nella sentenza del 18 aprile c’è una nuova disposizione per quanto riguarda il pagamento dell’IMU e in particolare coloro che hanno un’abitazione che è occupata abusivamente da terzi. In questi casi infatti la questione è delicata e fino a oggi i cittadini si trovavano a pagare il corrispettivo dovuto anche non utilizzando della casa e non avendo un interesse economico derivante.

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IMU addio, arriva il rimborso (designmag.it)

Nella sua formulazione originaria applicabile ratione temporis, nella parte in cui non prevede l’esenzione dal pagamento dell’imposta municipale unica (Imu) nell’ipotesi di occupazione abusiva dell’immobile che non possa essere liberato pur in presenza di denuncia agli organi istituzionali preposti” si legge nella nota, quindi è indispensabile che vi sia apposita denuncia affinché sia valida l’esenzione.

In questo caso non solo il cittadino non deve pagare ma può ottenere il rimborso per l’IMU pagato in precedenza e non dovuto. Dal momento che la casa di fatto non è fruibile decade anche l’obbligo di corrispondere una tassa che è obbligatoria ma in date circostanze.

I proprietari che in questo periodo hanno quindi versato quanto dovuto secondo le modalità riportate hanno il diritto di richiedere non solo l’esenzione per il pagamento successivo ma anche il rimborso delle imposte precedenti, ovviamente relativamente al periodo in cui l’appartamento non è stato fruibile.

Secondo quanto riportato nell’imposta municipale propria i soggetti passivi sono proprietario di immobili, terreni e aree edificabili a qualunque uso, ovvero il titolare dei diritti reali. In questa condizione il diritto reale non c’è perché non si può più utilizzare l’abitazione. Il rimborso va richiesto entro un termine massimo di cinque anni dal giorno del versamento, pena la decadenza e quindi la prescrizione dello stesso. L’ente locale avrà di tempo massimo 180 giorni per adempiere all’istanza.  

La richiesta può essere presentata anche per gli anni precedenti, quindi è possibile avvalersi di questo beneficio per le cifre pagate in passato ovviamente nel limite previsto dalla prescrizione.

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