L’IMU (Imposta Municipale Unica) è una delle tasse più odiate dai contribuenti. È dovuta sulle seconde e/o terze case. Chi possiede una sola abitazione, invece, anche se abita o risiede in quella casa, è esentato al 100% dal pagamento.
Ma ci sono altri casi in cui c’è l’esenzione totale dal pagamento dell’IMU. Non è un’esenzione automatica ma sussiste se ci sono determinati requisiti. Ecco quando non bisogna pagare questa imposta.
I casi in cui non devi pagare l’IMU
Come detto, l’IMU non deve essere pagata sull’abitazione principale ovvero se in quella casa il soggetto o il nucleo familiare hanno la residenza o la dimora abituale.

Ma nel caso in cui un anziano o una persona con disabilità fossero costretti a risiedere in una struttura di ricovero o in una casa di cura, cosa succederebbe? In questi casi sarà il Comune a “decidere”. A loro è affidata la possibilità di assimilare l’immobile ad abitazione principale, anche se il proprietario non vi abita. Per poter beneficiare di questa agevolazione è pertanto necessario soddisfare una serie di condizioni come il ricovero permanente.
L’anziano o il disabile devono quindi essere ricoverati per un lungo periodo in una casa di cura o in un’altra struttura sanitaria. La casa per cui si richiede l’esenzione, poi, non deve essere affittata a terzi ma deve rimanere a disposizione del proprietario, anche se non vi risiede più.
Inoltre, è bene ricordare che il beneficio si applica solo se il Comune in cui si trova l’immobile ha approvato una specifica delibera che assimili le abitazioni di anziani e disabili ricoverati ad “abitazione principale” ai fini IMU.
Richiedere l’esenzione è molto semplice ma bisogna fare attenzione che nel Comune sia appunto stata prevista l’esenzione con delibera comunale. Si può trovare tale informazione sul sito ufficiale del proprio Comune o consultando la banca dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). Una volta constata l’esistenza della delibera, occorrerà presentare la documentazione richiesta al Comune.
In genere si tratta di un modulo di dichiarazione e l’attestazione del ricovero. Infine, la tempestività è tutto: se la delibera è stata approvata dopo la scadenza del saldo IMU, probabilmente si dovrà comunque pagare l’imposta per poi richiedere il rimborso o il conguaglio della stessa.
Per non commettere errori, è bene consultare un patronato o l’ufficio tributi del proprio Comune. In questo modo si sarà anche certi di poter godere dell’esenzione del pagamento di questa imposta.