Il vicino vuole limitare l’uso dell’ascensore, può farlo? Quando la legge è dalla sua parte

Vivere in un condominio non sempre è facile, e spesso possono crearsi delle divergenze tra coloro che vi abitano, riguardo diversi temi.

La questione più ostica è quella legata alle regole di convivenza e ai diritti e alle spese, e spesso non si conoscono quali sono i limiti che si possono o non si possono oltrepassare.

Utilizzo dell’ascensore in condominio, la questione

Sembra una ovvietà, eppure è importante partire da questo punto, parlando del tema dell’ascensore in un condominio: una volta collaudato, l’ascensore di un nuovo edificio non può essere negato agli acquirenti, poiché è una parte comune essenziale dell’immobile, e il diritto al suo utilizzo nasce con il rogito. La questione nasce da una domanda posta sul canale specializzato laleggepertutti: è possibile limitare l’uso dell’ascensore in condominio? Cosa c’è da sapere in merito.

tasti interni all'ascensore con numeri dei piani
Utilizzo dell’ascensore in condominio, la questione dell’utilizzo – designmag.it

Il costruttore può limitare l’uso dell’ascensore solo in un caso specifico, ovvero se l’impianto, pur essendo installato, non è stato ancora collaudato o non ha ottenuto le necessarie autorizzazioni legali per l’uso: in questa situazione, il ritardo è giustificato da motivi di sicurezza e conformità normativa, e il costruttore ha il dovere di agire in questo modo. Tale ritardo deve comunque essere congruo, ovvero limitato al tempo strettamente necessario per completare le procedure di certificazione. Ogni altro ritardo, se l’ascensore è già collaudato, è illegittimo.

L’esempio più frequente che vede discutere vicini per via dell’ascensore, è quando si verificano dei traslochi di nuovi condomini. Può accadere infatti che l’utilizzo di un ascensore installato e funzionante venga negato per timore di danni durante i traslochi, ma questa ragione non è considerata sufficiente dalla legge; ogni condomino è infatti responsabile per i danni che dovesse causare alle parti comuni, e il rischio di un danno accidentale fa parte della vita condominiale e non può quindi essere usata per limitare un diritto fondamentale.

In caso di rifiuto ingiustificato, l’acquirente potrà quindi agire legalmente, attraverso una richiesta formale scritta, come una raccomandata o una PEC, per avere prova della domanda. Se il costruttore persiste nel rifiuto, l’acquirente può procedere con una contestazione legale su due fronti:

Inadempimento contrattuale: il costruttore non ha consegnato un bene completo dei suoi servizi essenziali, come previsto dal contratto di compravendita.

Limitazione ingiustificata del diritto di proprietà: il costruttore sta impedendo illegittimamente al nuovo proprietario di usufruire di una parte comune dell’edificio su cui vanta un diritto di comproprietà.

Gestione cookie