Nei prossimi 5 anni il mutuo potrebbe addirittura raddoppiare: attenzione alla trappola che rischia di mettere le famiglie in ginocchio.
I piccoli cavilli fanno la differenza. Ecco perché è importante rivolgersi a un consulente bancario di fiducia. Esistono delle “trappole silenziose” che possono potenzialmente mettere le famiglie in ginocchio. Implicano il raddoppio dell’assegno mensile relativo al pagamento del mutuo.
Attenzione ai cavilli più subdoli
Una volta stabilito il valore del mutuo, non è detto che questo non possa lievitare nel corso degli anni. I fattori da considerare sono fondamentalmente due:
- rimozione del CAP nel mutuo a tasso variabile: chiariamo innanzitutto che il mutuo a tasso variabile implica il calcolo dell’importo mensile sulla base dell’andamento del mercato, mentre il mutuo a tasso fisso non contempla mutamenti nei tassi di interesse. In questo caso parliamo quindi di una cifra costante e prevedibile. Tornando però al punto della questione: alcuni clienti scelgono il mutuo a tasso variabile con CAP – limite massimo di tasso di interesse – così da evitare le brutte sorprese. Alcune banche, con il pretesto di abbassare temporaneamente la rata, convincono il cliente a rimuovere il CAP dall’accordo sul mutuo e così i tassi di interesse salgono a dismisura;

- anatocismo bancario (la capitalizzazione composta degli interessi): l’anatocismo bancario è il calcolo degli interessi su interessi già maturati su un prestito, un finanziamento o un conto corrente. È regolato dall’articolo 1283 del Codice Civile e funziona in questo modo: gli interessi che il cliente deve alla banca vengono capitalizzati e su questo vengono stabiliti nuovi interessi. Una sovrastruttura pericolosa per i risparmi dell’affiliato. Si tratta inoltre di una pratica poco conosciuta perché nasce da calcoli complicatissimi. Difficilmente la ‘vittima’ riesce a individuare l’anomalia. Attribuisce così la crescita spropositata della quota mensile alla mutazione dell’andamento del mercato;
Questi due fattori possono contribuire a far raddoppiare la rata del mutuo. Per questo siglare un accordo con tasso variabile è sconsigliato. Il tasso fisso, come specificato precedentemente, non ammette sorprese. La cifra e il calcolo degli interessi rimane il medesimo fino all’esaurimento del debito. Mentre in caso di dipendenza dai valori di mercato, sicuramente ci saranno dei mesi magri, ma altri pericolosamente salati.
In caso si prediliga questa scelta, è importante fare attenzione al CAP e ancor di più all’anatocismo bancario. Le rate del mutuo continuano ad aumentare. Dal 2023 è stato registrato un incremento fino al 70% per i mutui a tasso variabile. Un andamento che non sembra arrestarsi e che rende la sopravvivenza delle famiglie ancora più precaria.