[galleria id=”5177″]Il nuovo Museo della storia di Bologna, dopo anni di restauri tesi al ripristino di condizioni originarie, è stato al centro di una profonda rivisitazione che ha visto la sua espansione attraverso l’utilizzo dello spazio del grande spazio centrale. Il cortile è stato coperto e al suo interno è stata costruita una struttura in acciaio, firmata dall’architetto Mario Bellini, che aveva vinto il concorso per la progettazione nel 2003. Protagonisti dell’allestimento sono dei grandi contenitori trasparenti collocati nelle sale e, all’interno di questi, le opere sono inquadrate da gabbie tridimensionali che le individuano e le illuminano, con tecnologia LED miniaturizzata.
Grandi pannelli retro-illuminati con immagini e testi, impaginati dalla grafica di Italo Lupi diventano uno spettacolo per gli occhi oltre che per la mente.
Decenni di improprie destinazioni dell’edificio lo avevano reso praticamente irriconoscibile, compromettendone la bellezza barocca e sfigurando irrimediabilmente l’originaria corte centrale. Il progetto di Bellini inizia dallo studio dello stato di degrado del palazzo, consolidando la struttura e le coperture.
Poi c’è stato il recupero di tutte le sale del palazzo e l’intervento architettonico vero e proprio per permettere l-stallazione delle mostre: “Una torre-ombrello di vetro e acciaio recupera e reinventa la corte che così riacquista dignità e funzione. Come una lanterna magica inondata dall’alto di bianca luce naturale che via via scende e smaterializza in pura trasparenza. Quasi un’epifania che fa riflettere sull’imprevedibile scorrere del tempo. Ma anche una scelta strategica che rende possibile e fluido l’intero percorso di visita, di cui proprio la torre e la corte diventano l’epicentro” ha detto l’architetto.