L’assemblea condominiale ha diversi poteri ma non quello di imporre ad un condomino la spesa per alcuni lavori nel condominio. La Cassazione con una sentenza definisce le regole condominiali sottolineando un aspetto che spesso è stato ignorato. Nello specifico la spesa di riferimento è quella per i balconi di proprietà.
In tutti i palazzi arriva il momento in cui si devono rifare i balconi. Una spesa onerosa che ogni condomino sosterrà in base alla quota millesimale per le parti comuni e al lavoro da svolgere sul proprio spazio esterno di proprietà. Secondo la Cassazione il fatto che ci sia un’esigenza di ristrutturare – ed esempio perché stanno cadendo pezzi di muro – non significa che l’assemblea condominiale possa imporre al proprietario dell’appartamento di procedere con i lavori.
Non è facoltà dell’assemblea, dunque, deliberare lavori riguardanti parti di proprietà esclusiva del singolo condomino. Questo se si parla di beni di proprietà esclusiva, per i beni comuni dell’edificio invece la gestione spetta insindacabilmente all’assemblea condominiale. Una differenza netta che tutti devono conoscere per non essere obbligati a sostenere degli interventi.
Rifacimento dei balconi, cosa afferma la Cassazione
Per i beni comuni è l’assemblea ad occuparsi della delibera dei lavori di manutenzione straordinaria, ristrutturazione, opere di conservazione e miglioramento. Per i beni di proprietà esclusiva ogni decisione spetta solo al proprietario. La manutenzione ordinaria o straordinaria non può essere imposta con un voto di maggioranza. Se la delibera verrà adottata con irregolarità formali o lede i diritti individuali allora dovrà essere annullata se contestata dall’interessato entro 30 giorni.

Sarà considerata nulla, invece, la delibera che tratta di materie estranee alla competenza dell’assemblea come decisioni prese su beni di proprietà esclusiva. Il condomino, quindi, potrà ignorare la delibera sui lavori del proprio balcone perché nulla. Lo scopo della normativa è tutelare i singoli proprietari da abusi e delibere condominiali che invadono la sfera individuale. Da qui la sentenza della Cassazione sulla nullità di delibere che riguardano beni individuali del singolo condomino.
Serve il consenso del proprietario per non viziare la delibera, qualsiasi decisione presa senza questo consenso travalica i poteri dell’assemblea condominiale e non sarà valida. Il condomino ha piena facoltà di scegliere se intervenire sui balconi di proprietà assumendosi, però, tutte le responsabilità del caso qualora per non aver effettuato i lavori al momento opportuno provocasse dei danni a cose e persone.