Vivere all’interno di un condominio non è affatto una cosa facile. Oltre al fatto, infatti, che bisogna avere rispetto per tutto e per tutti, è necessario rispettare e seguire una serie di regole affinché la ‘convivenza’ con gli altri condomini non diventi molto presto un vero e proprio incubo.
È per tale ragione, dunque, che – appena ci si trasferisce in un nuovo palazzo – sarebbe opportuno magari informarsi sul suo regolamento, così da evitare brutti imprevisti o magari inutili discussioni. A tal proposito, ad esempio, è parecchio dibattuta la questione legata all’installazione del condizionatore.
Con il caldo di questo ultimo periodo, infatti, sono davvero tantissime quelle persone che hanno pensato di installare un condizionatore nella propria abitazione all’ultimo minuto. Chi non l’ha fatto negli anni addietro, infatti, ha preso solo adesso in considerazione l’idea di poter acquistare un refrigeratore, che magari possa essere utile persino nei mesi invernali.
Ebbene, prima di procedere con qualsiasi altra decisione, sarebbe opportuno conoscere quali sono i rischi e, soprattutto, cosa potrebbe succedere nel caso in cui il motore del proprio condizionatore sporga nella proprietà del vicino. Si tratta, in effetti, di un argomento oggetto spesso e volentieri di discussioni, che in alcuni casi arrivano direttamente in tribunale.
Cosa fare se il condizionatore del vicino sporge sulla propria proprietà e quando richiedere i danni
Il motore del condizionatore del vicino che sporge sulla propria proprietà è un argomento parecchio dibattuto, che spinge moltissime persone a farsi causa e ad arrivare addirittura in tribunale. Il motivo dietro ad una situazione del genere è perlopiù scontata: solitamente, infatti, si crede che lo spazio che si trova sopra la propria proprietà sia d’appartenenza, ma non è assolutamente così. A confermarlo, è il Codice Civile. In particolare, il secondo comma dell’articolo 840.

Stando a quanto si legge, infatti, si capisce chiaramente che, qualora il motore del condizionatore del vicino sporga, anche di poco, nella proprietà non si può fare nulla per farglielo rimuovere a meno che, ovviamente, non arrechi grossi danni o sia una reale fastidio.
In poche parole, in casi del genere, si potrebbe pure iniziare una ‘battaglia legale’, ma come causale non si può assolutamente dichiarare che invade il proprio spazio, bensì bisogna riportare ed, addirittura, comprovare valide ragioni. Inutile dire, ovviamente, che – se proprio si sente la necessità di presentarsi dinanzi ad un giudice – gli oneri sono a proprie spese.