Basta bollette che tolgono il sorriso, si deve correre ai ripari con un investimento dai molteplici vantaggi. I consumi vanno ridotti prima che il vero freddo arrivi e ci sia nuovamente l’accensione dei termosifoni. Senza intervenire prima a quel punto la bolletta sarà un vero incubo.
Per poter ridurre i consumi e di conseguenza i costi in bolletta occorre spendere soldi in un investimento iniziale che si recupererà nel tempo. Solo entrando in quest’ottica si troverà il coraggio di agire in un contesto che richiede di abbracciare la transizione green. Lo si fa per il pianeta, per il proprio portafoglio e per evitare che l’immobile perda valore.
Riqualificare la casa dal punto di vista energetico riducendo le emissioni inquinanti significa, infatti, far aumentare la classe energetica dell’abitazione come richiesto dalla Direttiva Case Green dell’Unione Europea. Per abbattere notevolmente i consumi si deve optare per l’autoproduzione di energia e tra i sistemi migliori c’è l’installazione di un impianto fotovoltaico. La spesa iniziale si recupererà non solo abbattendo le bollette ma anche grazie al Bonus dedicato attivo.
Bonus fotovoltaico, come funziona e chi ne ha diritto
Il Bonus fotovoltaico comprende diverse agevolazioni pensate per le famiglie, le imprese e i condomini. La misura più nota è il Bonus ristrutturazioni con detrazione del 50% e tetto di spesa massimo di 96 mila euro. Per le seconde case la detrazione scende al 36%. Forse nel 2026 le detrazioni scenderanno ma il Governo sta ipotizzando una proroga del 50% e una riduzione dei tempi del rimborso da 10 a 5 anni. Vale anche per l’Ecobonus, la seconda misura utilizzabile per passare al fotovoltaico.

Continua ad essere un’opzione il Superbonus al 65% ma solo se gli interventi sono stati avviati entro il 15 ottobre 2024 e finiti nel 2025. Il fotovoltaico è considerato intervento trainato, significa che deve essere abbinato ad un intervento trainante di riqualificazione energetica. Il Reddito Energetico Nazionale è un’altra agevolazione riservata alle famiglie con reddito basso, sotto i 15 mila euro o fino a 30 mila euro per i nuclei con minimo 4 figli a carico. Consiste in un contributo a fondo perduto fino a 2 mila euro di base più 1.500 euro per ogni kW installato (massimo 6 kW).
Siamo in attesa, poi, del Conto Termico 3.0 con contributo diretto per lavori di importo entro i 15 mila euro. Per cifre superiori il rimborso avverrà a rate entro 5 anni. Qui la detrazione è del 65% per l’installazione del fotovoltaico con contemporanea sostituzione di vecchi impianti a gas o GPL. Concludiamo con gli incentivi per le Comunità Energetiche Rinnovabili richiedibili entro il 30 novembre 2025 (contributo a fondo perduto del 40% per i Comuni con meno di 5 mila abitanti) e l’IVA agevolata al 10% su manodopera e materiali per gli utenti residenziali.