Ho fatto tutto da sola con quello che avevo in casa: il mio centrotavola estivo ha rubato la scena alla cena

Decorare la tavola in estate può diventare un gesto spontaneo e personale. Basta lasciarsi guidare dagli oggetti che abbiamo già in casa, scegliendo accostamenti freschi.

Era una di quelle giornate in cui decidi all’improvviso che vuoi invitare qualcuno a cena. Niente di troppo organizzato, ma ci tenevo che la tavola avesse un’aria curata, estiva, leggera. Solo che, come spesso succede, non avevo né tempo né fiorista a portata di mano. Guardavo il tavolo vuoto e mi chiedevo cosa potessi fare per renderlo speciale senza cadere nei soliti centrotavola di emergenza che sembrano messi lì giusto per riempire uno spazio. Serviva qualcosa che avesse personalità, che raccontasse un’idea, ma senza diventare pretenzioso.

Così ho cominciato ad aprire credenze, cassetti, ho fatto un giro sul balcone e in cucina. E lì è partito tutto. Una bottiglia dimenticata, una manciata di erbe aromatiche, qualche agrume, del vetro colorato che avevo messo da parte senza sapere bene perché. Ho iniziato a combinare, a spostare, a provare. Non c’era un progetto preciso, solo la voglia di dare alla tavola quell’atmosfera che ti fa sentire in vacanza anche se sei in città. Ed è bastato poco per cambiare tutto.

Tutto è iniziato da una tavola vuota e pochi oggetti

Mentre apparecchiavo ho capito che la chiave stava nel lasciar parlare i materiali. L’acqua, ad esempio, è sempre sottovalutata. Ho preso una ciotola trasparente, l’ho riempita con ghiaccio, fettine di limone, rametti di menta, qualche fiore fresco ancora integro. Era tutto dentro il frigo o nel giardino di mia madre. Galleggiava in modo casuale ma armonico. La luce del pomeriggio ci passava attraverso e creava quei riflessi che sembrano fatti apposta per le serate estive. Senza accorgermene, avevo già risolto metà del centrotavola.

ciondola ghiaccio e agrumi
Tutto è iniziato da una tavola vuota e pochi oggetti – foto AI – designmag.it

Nel frattempo mi era venuta un’idea per qualcosa di più giocoso. Avevo diversi vasetti con piantine aromatiche: basilico, rosmarino, timo. Li uso in cucina, ma messi al centro del tavolo, con qualche nastrino grezzo annodato intorno, sembravano pensati per stare lì. L’aria si è riempita di profumo, ogni ospite ha staccato una fogliolina per il suo piatto e il tutto è diventato interattivo, come se la tavola fosse viva.

Poi ho pensato che un tocco più evocativo poteva completare l’insieme. Ho preso una base rettangolare e ci ho sparso sopra della sabbia decorativa che avevo in uno scatolone. Ho aggiunto qualche conchiglia raccolta in vacanza, vetri levigati dal mare, un paio di candele basse. Niente di troppo costruito, solo elementi familiari messi insieme con attenzione. A quel punto ho aggiunto un piccolo bigliettino con una frase per ogni ospite, arrotolato come fosse un messaggio nella bottiglia.

bottiglie di vino con rametti
Le bottiglie di vetro sono le nuove alzate – foto AI – designmag.it

Per dare un po’ di verticalità ho scelto di recuperare alcune bottiglie di vetro, tutte diverse. Alcune erano da vino, altre da acqua frizzante con l’etichetta staccata. Le ho riempite solo con dell’acqua e ci ho messo dentro rametti di fico e qualche fiore raccolto al volo. Le ho distribuite in modo irregolare sulla tavola, in piccoli gruppi. Il bello era proprio nella varietà: nessuna uguale all’altra, ma tutte coerenti. Con un filo di spago ho legato delle etichette scritte a mano, che sembravano fatte apposta per quell’occasione, anche se ci avevo pensato mezz’ora prima.

Alla fine non c’era un unico elemento che spiccasse, ma l’insieme aveva una sua armonia. Era una tavola vera, fatta con quello che avevo, ma pensata. Nessuno mi ha chiesto se avevo comprato qualcosa, ma tutti mi hanno chiesto come l’avessi fatto. Serve solo guardarsi intorno con attenzione, sapere che anche gli oggetti più banali, se messi nel contesto giusto, possono raccontare qualcosa. E forse questo vale per tante altre cose, ma sulla tavola, d’estate, si nota ancora di più.

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