Ho dovuto pagare 500 euro al vicino per questo problema in bagno: non fare il mio stesso errore

Non commettere questo errore se non vuoi pagare 500 euro al vicino: controlla di non avere questo problema in bagno e lo eviterai. 

In condominio è facile che nascano delle controversie per i motivi più vari e nella maggior parte dei casi, queste si possono risolvere anche semplicemente parlandone o interpellando l’amministratore di condominio.

Possono attenere ad un’invasione della privacy, oppure a rumori e schiamazzi, a cattivi odori, a comportamenti scorretti che ledono i vicini. Insomma, le motivazioni possono essere tante ma se commetti questo errore è quasi certo che dovrai 500 euro al tuo vicino: ecco cosa controllare in bagno per evitarlo. 

Devi 500 euro al tuo vicino se hai questo problema in bagno

Se dal tuo bagno provengono dei rumori, per esempio quando tiri lo sciacquone, potresti arrecare fastidio ai vicini, soprattutto nelle ore notturne. Tra le principali cause di litigio fra i vicini ci sono le cosiddette “immissioni”, ovvero rumori, fumi o odori provenienti dagli appartamenti adiacenti. 

Tirare lo sciacquone
Devi 500 euro al tuo vicino se hai questo problema in bagno – designmag.it

Anche se non esiste un vero e proprio “diritto al silenzio” nel condominio, la legge italiana, all’art. 844 del Codice Civile, stabilisce che le immissioni devono essere “tollerabili” quindi il rumore non deve superare una certa soglia che sia lesiva dei diritti altrui. Il giudice, nel tener conto della tollerabilità del rumore, valuterà anche la durata, la frequenza, l’orario e il contesto del rumore.

Se il rumore dello sciacquone del vicino toglie il sonno, il primo passo da fare è richiedere una perizia tecnica. Un tecnico esperto potrà valutare l’effettivo livello di rumorosità e determinarne le cause (difetto costruttivo dell’edificio, uso scorretto degli impianti da parte del vicino e così via). Se il problema dipende dalle pareti mal isolate, la colpa potrebbe ricadere sul costruttore ma il difetto deve essere denunciato entro un anno dalla scoperta e l’azione legale deve essere intrapresa entro due anni dalla denuncia.

Quando invece il rumore è legato a scelte dell’inquilino, come impianti installati male o uso eccessivo nelle ore notturne, il responsabile è proprio il vicino. Prima occorrerà chiedere bonariamente di mettere fine a quel comportamento disturbante. Se questo non risolvesse il problema, inviare una diffida formale, per poi, se necessario, agire in giudizio. 

In tribunale si potrà poi chiedere che il vicino venga obbligato a eliminare la causa del disturbo e anche al risarcimento per i disagi subiti. In una recente sentenza della Corte di Cassazione, un caso del genere è stato vinto da una coppia disturbata che è stata risarcita con 500 euro all’anno per ogni anno di disturbo (quindi quasi 10.000 euro complessivi per 19 anni di rumori molesti).

Ma ciò non vuol dire che il bagno non si possa usare anche di notte. Basta solo sapere che, se lo sciacquone è troppo rumoroso perché supera la normale tollerabilità, il rumore è ricorrente e continuativo (in particolare nelle ore dedicate al riposo), e deriva da un uso improprio o eccessivo delle strutture (e magari è aggravato da difetti di costruzione o da impianti realizzati male), il vicino potrebbe richiedere un risarcimento del danno.

Gestione cookie