Hai comprato una stufa a pellet? Cattive notizie, il condominio può decidere di fartela tenere spenta: cosa dice la nuova legge

Sono sempre di più coloro che decidono di comprare una stufa a pellet per ridurre i costi legati al riscaldamento di casa. Eppure, non è detto che il condominio permetta di poterla utilizzare.

Le stufe a pellet rappresentano un’alternativa molto apprezzata da chi desidera risparmiare sui costi in bolletta per il riscaldamento domestico. Si tratta di una soluzione economica ed efficiente, la quale tuttavia richiede un’installazione che potrebbe essere particolarmente costosa, oltre ad una regolare manutenzione. Prima di procedere con l’acquisto, inoltre, sarebbe bene informarsi adeguatamente sulla normativa del proprio condominio e controllare che non ci siano possibili vincoli regionali.

I vantaggi legati all’uso di una stufa a pellet sono diversi. L’apparecchio sfrutta un combustibile naturale, composto di segatura che viene essiccata e pressata. Grazie ad un sistema di regolazione elettronico, la combustione del pellet si mantiene costante e il calore si diffonde nell’abitazione tramite una ventola o dei tubi di scambio-calore.

Tra i principali punti di forza della stufe a pellet, troviamo sicuramente la convenienza: il loro utilizzo, infatti, consente di risparmiare maggiormente rispetto ai tradizionali combustibili. Inoltre, si riducono gli sprechi ed è possibile contare su un sistema di sicurezza avanzato che assicura il corretto funzionamento dell’apparecchio.

Stufa a pellet, cosa bisogna sapere prima di acquistarne una: attenzione alla normativa

L’acquisto di una stufa a pellet, a lungo andare, è destinato a rivelarsi un ottimo investimento. Tuttavia, è necessario che l’apparecchio vengo installato correttamente e questo potrebbe richiedere un certo dispendio di denaro. A ciò si aggiunge una questione che non andrebbe mai sottovalutata se si vuole evitare di trovarsi in situazioni spiacevoli.

Scegliere di ricorrere ad una stufa a pellet per la propria casa comporta il distaccamento dal sistema di riscaldamento comune. Tale decisione potrebbe non essere accolta in modo favorevole da parte degli altri condomini nel momento in cui l’installazione dell’apparecchio rischia di intaccare la sicurezza e l’aspetto dell’edificio.

Stufa a pellet
Stufa a pellet, cosa bisogna sapere prima di acquistarne una: attenzione alla normativa – designmag.it

Per poter usufruire di una stufa a pellet infatti è necessario munirsi di un’apposita canna fumaria (interna o esterna), la quale – per far sì che non ci siano interferenze con il resto delle abitazioni – dovrà essere separata dagli altri impianti di riscaldamento. È importante che la canna fumaria sia resistente al calore e alle sollecitazioni meccaniche. Il sistema di tubature, inoltre, è da isolare e coibentare per evitare che la struttura venga danneggiata.

L’uso delle pareti comuni per la sistemazione della canna fumaria è un aspetto che merita la nostra attenzione: le installazioni non devono costituire un pericolo per la sicurezza dell’edificio o impattare sulla sua estetica. Dare un’occhiata al regolamento condominiale, come anche alle normative locali e regionali, sarà sicuramente d’aiuto per non incappare in errori.

Le ultime, in particolare, potrebbero comprendere delle restrizioni riguardanti l’utilizzo della stufa a pellet. Soprattutto per quanto concerne l’inquinamento e l’emissione di fumi. Ad ogni modo non esiste una norma che vieti l’installazione di tali apparecchi, né tantomeno è da considerarsi propedeutico il consenso dell’assemblea condominiale. Eppure, si consiglia fortemente di far sapere all’amministratore che si intende procedere con l’operazione.

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