I vicini possono essere fastidiosi, inutile negarlo. Non tutti sono fortunati da avere persone gentili, rispettose, educate e consapevoli di vivere a contatto con altri condomini. Quando si incontrano tipi maleducati e che non scendono a compromessi bisogna accettare una situazione sgradevole o ci si può difendere legalmente?
Conoscere la Legge è importante perché permette di risolvere problemi in modo legale e avendo la certezza di stare dalla parte della ragione. A disciplinare i rapporti tra condomini c’è sia il regolamento condominiale che il Codice Civile. Impossibile apprendere tutte le norme a meno che non ci sia dietro uno studio apposito.
Meglio lasciare il compito all’amministratore di condominio e solo se questo non riesce ad agire nel proprio interesse approfondire la questione oggetto di diatriba con i vicini. Prendiamo come esempio una questione che a brevissimo causerà parecchi malcontenti, il fumo del camino del vicino che entra in casa. Nei condomini è facile che finestre e balconi siano a distanza ravvicinata con la conseguenza di vedere arrivare fumi e odori dall’appartamento adiacente, sopra o sotto. Come e quando si può agire?
Cosa fare se il fumo del camino del vicino arriva in casa
La normativa concede esalazioni di fumi entro determinate soglie. Solo se i limiti dovessero essere superati allora si può agire per vie legali chiedendo un risarcimento dei danni. Il problema è che la Legge non fissa queste soglie con numeri precisi. L’eventuale decisione del Giudice dipenderà dalla frequenza del fastidio, dalle circostanze, dal tipo di odore e da altre variabili.

In generale la Cassazione più volte ha stabilito che le esalazioni di fumo sono vietate se molestano le persone. Se, ad esempio, il fumo del camino del vicino costringe il condomino a non aprire le finestre o a non stendere i panni sul balcone allora sarà riconosciuto un effettivo disturbo e si potrà fare causa al vicino chiedendo che l’emissione finisca e – se le circostanze lo prevedono – un risarcimento dei danni.
Ci sono casi, poi, in cui le esalazioni di fumo possono configurare un reato. Succede se i fumi disturbano più persone sfociando in disturbo della quiete pubblica (arresto fino a tre mesi o multa sui 300 euro). Sarà necessario che tutti gli interessati avviino la causa insieme. Il secondo caso riguarda eventuali problemi di salute legati alle esalazioni e prevede la querela del vicino alle Forze dell’Ordine. In entrambi i casi bisognerà farsi assistere da un avvocato penalista.






