Expo 2015: i padiglioni più belli da visitare

Queste architetture, oltre che belle, sono anche ecosostenibili

Kuwait

I Paesi partecipanti ad Expo Milano 2015 sono stati invitati ad interpretare il tema Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita, e partendo dalla propria cultura e dalle proprie tradizioni, sono chiamati ad interrogarsi e a proporre soluzioni rispetto ai problemi legati all’alimentazione. Grazie ad un proprio spazio espositivo, cioè un padiglione dedicato, oppure uno spazio all’interno di uno dei 9 Cluster Tematici, i Paesi hanno costruito un vero e proprio mondo, dove ognuno è impegnato a sensibilizzare i visitatori attorno a temi difficili che devono assolutamente trovare una solzione. Ma quali sono i padiglioni più belli da visitare?

Expo 2015, 184 giorni unici e irrepetibili, fatti di cultura e scienza, innovazione e tradizione, sostenibilità e solidarietà, dove i Paesi partecipano con spazi self built, ovvero edifici temporanei progettati e realizzati dai Paesi stessi, nel rispetto di alcune regole uguali per tutti, come ad esempio che il 50% dell’area deve essere spazio aperto destinato al verde e/o a spazio espositivo all’aperto, che lo sviluppo in altezza non deve superare i 17 metri, e devono prevedere soluzioni sostenibili per il progetto, la costruzione, lo smantellamento e il riuso dei loro padiglioni. Un’alternativa ai padiglioni sono gli spazi aperti lungo il Decumano. Ma quali sono i padiglioni più belli da non perdere?
Grande interesse per il Padiglione Monaco, che nasce da un progetto dell’architetto Enrico Pollini, dove numerosi container merci sono impiegati con funzioni architettoniche, un tetto in legno con muschio per la coltivazione di un orto di colture mediterranee, giardini verticali e un sistema di raccolta dell’acqua piovana. Spettacolare il Padiglione Cina, dove un enorme struttura in legno, riso e bambù rappresenta con le sue curve le onde del grano. Il Padiglione Russiaè stato sviluppato dallo studio Speech, e il suo design trae origine nella forma e nella tradizione dai padiglioni sovietici e russi delle precedenti Esposizioni Universali. Il Padiglione Francia è stato realizzato dallo studio parigino XTU Architectes, è un edificio costituito principalmente di legno lamellare, ed è ispirato ai mercati coperti francesi. Il padiglione si ispira difatti ai tipici mercati che si trovano in molte città della Francia, che ben rappresentano il tema generale di Expo Milano 2015, con l’accento sull’autosufficienza alimentare, l’accesso al cibo e la dimensione qualitativa dell’alimentazione. Il Padiglione Malesia ha una struttura a forma di quattro enormi semi della foresta pluviale, chiusi ma anche aperti. Il Padiglione Svizzera è una grande piattaforma aperta con quattro torri visibili da lontano, riempite di prodotti alimentari. Il Padiglione Ungheria ha una zona centrale ispirata all’Arca di Noè, simbolo di salvezza degli esseri viventi, mentre le due estremità laterali richiamano i tamburi sciamanici. Il Padiglione Regno Unito è un alveare, mentre il Padiglione Emirati Arabi Uniti, progettato da Foster+Partners ha muri di sabbia increspata dal vento alti dodici metri. Un bel padiglione è anche quello del Messico, che ricorda l’esterno di una pannocchia, mentre quello della Romania si presenta come una reinterpretazione di un suo villaggio tipico rurale.
E come non parlare del Padiglione Italia, un progetto luminoso e avveniristico dove l’Albero della vita è l’altro grande simbolo del nostro padiglione.

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Parole di Anna Franceschi