C’è stato un periodo in cui la mia lavastoviglie faceva i capricci. Ogni mese, puntualmente si bloccava, faceva strani rumori e non finiva il ciclo del lavaggio. I piatti restavano sporchi, dovevo lavarli a mano e a questo si aggiungeva il costo del tecnico. Alla fine ho capito la mia lavastoviglie mi stava semplicemente chiedendo maggiore attenzione.
Dopo l’ennesimo intervento del tecnico ho preso in mano la situazione. Mi sono informata, ho letto, ho sperimentato e così, tra una prova e l’altra, ho messo insieme una serie di piccole abitudini che hanno fatto miracoli. Niente di complicato, solo gesti semplici ma regolari. Da allora, il tecnico non lo chiamo più.
Il segreto di una lavastoviglie sempre efficiente? È tutto in questi gesti semplici (e ignorati)
La lavastoviglie è una macchina e come tale funziona meccanicamente e si inceppa quando qualcosa non va come dovrebbe. Per anni l’ho trattata come se fosse indistruttibile, un oggetto che avrebbe funzionato per sempre senza un minimo di cura poi mi sono resa conto che non funziona così.

Quando ho deciso di darle le giuste attenzioni sono partita dall’acqua. Il primo segreto è stato accorgermi dell’acqua stagnante. All’inizio pensavo fosse normale, poi ho capito che era il primo segnale d’allarme. Così adesso, appena vedo acqua sul fondo, prendo una spugna, una bacinella e la rimuovo tutta poi do uno sguardo al filtro.
Prima lo ignoravo con eleganza, adesso lo considero quasi un amico fidato. Lo smonto, lo lavo sotto acqua calda e lo strofino bene con una spazzolina. Ci vogliono cinque minuti e la differenza si sente subito, letteralmente: niente odori strani, niente piatti appiccicosi.
Quando invece il problema è più profondo, cioè nei tubi, mi affido alla soda da bucato. Ne sciolgo qualche cucchiaio in acqua calda fino a ottenere una pasta densa che spalmo nella zona del filtro. Lascio agire e poi faccio partire un ciclo breve a vuoto. Semplice, economico ed efficace.
C’è anche un mix che ormai preparo a occhi chiusi: bicarbonato, sale grosso e aceto bianco. Lo verso nella cavità sotto il filtro, lascio agire mezz’ora e poi ci butto sopra dell’acqua bollente. Fa un po’ di schiuma tipo esperimento di scienze alle medie, ma pulisce che è una meraviglia. E se sono di fretta, butto direttamente una pentola d’acqua bollente nello scarico. Sembra banale, ma spesso basta solo quello.
Da quando mi prendo cura della mia lavastoviglie come si deve, lei mi ringrazia ogni giorno lavorando in silenzio e lasciando piatti splendenti. Sono felice di non aver più bisogno del tecnico. Ci vuole un minimo di costanza, ma con il tempo diventa un’abitudine. E poi diciamolo: è molto più gratificante spendere quei soldi per una cena fuori, piuttosto che per l’ennesima riparazione.