I proprietari di un immobile da ristrutturare possono richiedere un Bonus edilizio per recuperare parte della spesa in dieci anni. Un aiuto a metà dovendo anticipare moltissimi soldi ma comunque l’unico aiuto a disposizione degli italiani. Sempre meglio che niente soprattutto se si può approfittare della detrazione del 50%.
Gli italiani sperano che arriveranno aiuti per ristrutturare casa più utili alle famiglie. Il fatto di dover anticipare le spese è un vero impedimento per tanti cittadini che non hanno così tanti risparmi da parte. La cessione del credito e lo sconto in fattura erano soluzioni migliori ma sono state cancellate e la detrazione permette di recuperare i soldi nel tempo, in dieci anni tramite dichiarazione dei redditi.
Considerando che per seguire la Direttiva Case Green dell’Unione Europea bisognerà spendere minimo 35 mila euro per una ristrutturazione si capisce come gli italiani sperino nell’attivazione di misure più alla portata delle famiglia. Nel frattempo, però, bisogna approfittare di quello che c’è e farlo in fretta perché nel 2026 le detrazioni diminuiranno.
Ecobonus e Bonus ristrutturazione, si ottengono solo se residenti nell’immobile?
Nel 2025 la detrazione al 50% per Ecobonus e Bonus ristrutturazione è concessa solo per l’abitazione principale. Sulle seconde case scende al 36%. Il prossimo anno, poi, l’aliquota verrà ridotta ulteriormente fino al 36% per l’abitazione principale e al 30% per gli altri immobili. Bisogna fare chiarezza, però, sulla residenza nell’immobile ristrutturato. Questa non dovrà essere necessariamente mantenuta per tutto il periodo in cui si beneficia delle quote di detrazione ossia dieci anni.

Secondo la normativa una volta che la detrazione al 50% viene maturata rimarrà un diritto intoccabile anche se negli anni si dovesse cambiare la residenza. L’importante è che la casa si abitazione principale nel momento in cui i lavori vengono effettuati e si chiede l’Ecobonus o il Bonus ristrutturazione.
Successivamente la residenza si potrà cambiare ma le quote di detrazione spetteranno ugualmente. Principio che vale anche per gli interventi sulle parti comuni in un condominio.
Ha chiarito questo importante dettaglio l’Agenzia delle Entrate nella Circolare numero 8 del 2025. Se tutte le condizioni sono soddisfatte – ristrutturazione dell’immobile adibito ad abitazione principale con le spese pagate dal proprietario o da chi detiene un diritto reale di godimento – si maturerà il diritto alla detrazione del 50% e tale rimarrà pur cambiando successivamente residenza.
Nella circolare si legge “Se nel corso dei successivi periodi d’imposta di fruizione della detrazione l’immobile non è più destinato ad abitazione principale il contribuente può continuare a beneficiare dell’aliquota maggiorata”.