Non so quante ore abbia passato davanti alla tv a guardare Friends, ma so che ogni volta che vedo quel divano, il tavolino basso, la poltroncina chiara accanto alla finestra, mi sento a casa. C’era un periodo, all’università, in cui mettevo una puntata di Friends ogni sera prima di dormire, e ormai potevo recitare i dialoghi a memoria. Era il mio modo di staccare. Non avrei mai immaginato che un giorno avrei potuto avere un salotto ispirato proprio a quello di Monica e Rachel, ma è esattamente quello che ha reso possibile Ikea, con la sua collezione del 2019.
La campagna si chiamava Real Life Series e l’ho scoperta quasi per caso, cercando mobili online. All’inizio pensavo fosse uno dei tanti concept pubblicitari, poi ho letto meglio. L’idea era semplice ma geniale: ricreare ambienti iconici delle serie tv usando mobili veri, facilmente acquistabili nei loro store. Il risultato? Un sogno per chi, come me, vive ancora con un piede nella fiction e l’altro in salotto. Friends, I Simpson e Stranger Things sono stati i protagonisti scelti per questa iniziativa, lanciata nei Paesi Arabi ma replicabile ovunque grazie ai prodotti Ikea disponibili anche in Italia.
Friends, Simpson, Stranger Things: perché arredare come una serie tv funziona
Per chi ama Friends come me, l’effetto è quasi emozionante. L’appartamento di Monica e Rachel prende forma con il divano EKTORP, morbido e accogliente, abbinato alla poltroncina REMSTA e al tavolino LACK. Le tende gialle regalano la luce giusta e, anche senza caffè di Central Perk, ti sembra quasi di sentire le risate di Chandler. Eppure, il bello è che questi pezzi non sono solo ispirati: sono funzionali, belli, e costano il giusto. Non è un set, è casa tua. E a ogni angolo, c’è un dettaglio che ti riporta là.

Se sei cresciuta con i Simpson, allora sai cosa significa sentire l’inizio della sigla e vedere quel divano arancione. Lì sopra è passato di tutto: Homer addormentato, Bart che salta, Maggie con il ciuccio. Ikea ha ricreato anche quello, con il divano KNISLINGE rivestito in arancio acceso, il comodino TYSSEDAL e una lampada dallo stile rétro che ricorda quella accanto alla TV nel cartone.
Completano la scena il quadro storto, riprodotto con una cornice HOVSTA, e un tappeto colorato che sembra uscito da un disegno animato. È divertente, ma anche più pensato di quanto sembri. Dietro quell’apparente semplicità c’è una riflessione sul valore della memoria collettiva.

Poi c’è Stranger Things, che gioca tutto su un altro piano. L’atmosfera cambia, si fa più sospesa. La casa dei Byers viene reinterpretata con la poltrona vintage STRANDMON, luci decorative e una libreria BILLY come punto di appoggio per oggetti in stile rétro.
I tappeti lo consumati scelti da Ikea ricordano quelli degli anni ’80, perfetti per evocare quella sensazione di mistero domestico. Anche qui, Ikea è riuscita a combinare funzionalità ed estetica. C’è tutto: l’ansia da Demogorgone, ma anche la sensazione calda e nostalgica di un salotto vissuto, imperfetto ma accogliente.

Quello che mi ha colpito davvero di questa iniziativa è come sia riuscita a far dialogare due mondi che di solito si tengono separati: la fiction e la vita reale. Ikea, con la Real Life Series, ha dimostrato che il design non è solo una questione di linee pulite e colori neutri. È anche un modo per evocare, per giocare, per abitare un immaginario. E quando riesci a farlo senza allontanarti dalla quotidianità, allora hai davvero fatto centro.
Per chi, come me, colleziona piccoli rituali domestici e sogni televisivi, avere un pezzo di quel mondo a casa non è solo decorazione. È compagnia, racconto. È, in fondo, una puntata nuova di una serie che non vuoi mai far finire.