L’installazione di un camino rappresenta un sogno per molti proprietari di casa, che desiderano godere del calore naturale e dell’atmosfera accogliente che solo un focolare può offrire.
Tuttavia, prima di dare vita a questo progetto, è fondamentale comprendere che non si tratta di un semplice intervento decorativo, ma di una modifica strutturale che richiede permessi specifici e il rispetto di precise normative tecniche e di sicurezza.
Che si tratti di una villetta indipendente o di un appartamento condominiale, le autorizzazioni da ottenere variano significativamente in base al contesto abitativo e alle caratteristiche dell’impianto che si intende realizzare. Affidarsi a un tecnico qualificato fin dalle prime fasi progettuali è essenziale per evitare sanzioni, contenziosi con i vicini e, soprattutto, per garantire un’installazione sicura e conforme alle leggi vigenti.
Normativa e permessi per l’installazione del camino
La costruzione di un camino richiede il rispetto della normativa UNI 10683 nella sua versione aggiornata del 2022, che regolamenta l’installazione degli impianti di riscaldamento a biomassa. Questa norma stabilisce criteri fondamentali per la sicurezza, in particolare per quanto riguarda l’evacuazione dei fumi, che deve avvenire obbligatoriamente attraverso una canna fumaria che superi il colmo del tetto di almeno un metro.

Dal punto di vista burocratico, è necessario presentare al Comune una comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) oppure una segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), a seconda dell’entità dell’intervento e delle disposizioni comunali specifiche. Il decreto ministeriale 37/2008 impone inoltre che l’installazione venga effettuata esclusivamente da professionisti abilitati, i quali, al termine dei lavori, dovranno rilasciare la dichiarazione di conformità dell’impianto.
È importante verificare anche eventuali regolamentazioni regionali che possono introdurre limitazioni sui periodi di utilizzo o requisiti aggiuntivi, particolarmente nelle regioni del Centro-Nord dove esistono restrizioni ambientali più severe per i comuni al di sotto dei 300 metri di altitudine.
Installazione del camino in condominio: iter e autorizzazioni
Costruire un camino in un appartamento condominiale presenta complessità maggiori rispetto a una casa indipendente, richiedendo l’approvazione dell’assemblea condominiale. La realizzazione di una nuova canna fumaria, infatti, comporta l’utilizzo di parti comuni dell’edificio e può modificare l’aspetto esterno dello stabile, aspetti che richiedono il consenso degli altri condomini.
A seconda di quanto previsto dal regolamento condominiale, potrebbe essere necessaria l’unanimità o una maggioranza qualificata dei voti assembleari. L’amministratore di condominio deve essere coinvolto fin dall’inizio per verificare la fattibilità tecnica e normativa dell’intervento.
La canna fumaria dovrà rispettare requisiti specifici: deve essere coibentata e impermeabilizzata, con un diametro minimo di 25-30 centimetri, mantenere una pendenza il più possibile verticale con deviazioni inferiori ai 45 gradi e, elemento cruciale, non deve alterare il decoro architettonico dell’edificio né comprometterne la stabilità strutturale.
È consigliabile consultare preventivamente i vicini che potrebbero essere interessati dall’attraversamento della canna fumaria nelle loro proprietà, per prevenire futuri contenziosi e facilitare l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie durante l’assemblea condominiale.






