Condominio, l’amministratore può sospendermi le utenze se non pago? Cosa dice la legge

Le questioni condominiali sono moltissime e spesso danno vita a dubbi e controversie, dove a volte si deve ricorrere alla legge per chiarirne le soluzioni.

Uno dei problemi più delicati in un condominio, riguarda la questione delle morosità sui pagamenti. In molti si chiedono cosa può fare realmente il condominio, per mano dell’amministratore, nei confronti di un condomino moroso. Lo studio Brocardi ha condiviso un recente caso.

Cosa può fare il condominio contro un condomino moroso?

Il Tribunale di Perugia ha autorizzato l’interruzione di acqua calda e riscaldamento nei confronti di un condomino moroso proprietario di un’unità immobiliare che non ha pagato le spese condominiali spettanti.

Può accadere che, nonostante l’approvazione da parte dell’assemblea condominiale del riparto delle spese ed anche i continui solleciti dell’amministratore, un condomino non provveda al pagamento entro i termini previsti. Cosa accade in questi casi di morosità condominiale?

operaio che stacca i fili del contatore
Cosa può fare il condominio contro un condomino moroso? designmag.it

La risposta alla domanda spinosa è nella sentenza n. 1036 del Tribunale di Perugia del 28 luglio, che chiarisce le modalità con cui un amministratore può agire nei confronti dei condomini morosi. L’amministratore ha il diritto di sospendere i servizi comuni, come l’acqua o il riscaldamento, a patto che siano separabili, se il debito del condomino si protrae per oltre sei mesi, e per farlo, non ha bisogno di autorizzazioni né dell’assemblea né del giudice.

Il giudice ha però stabilito un punto fondamentale: se per scollegare il servizio è necessario entrare nell’appartamento del condomino moroso, l’amministratore deve necessariamente chiedere un’autorizzazione al tribunale, senza il cui permesso non può violare la proprietà privata.

Il caso specifico da cui è nata la decisione riguarda un condominio che ha chiesto al giudice di autorizzare l’accesso a un appartamento, il cui proprietario doveva quasi 10.000 euro e si era reso irreperibile. Il condominio voleva staccare l’acqua calda e il riscaldamento per fermare l’aumento del debito.

Il Tribunale di Perugia ha dato ragione al condominio e ha concesso l’autorizzazione. La motivazione del giudice è duplice:

  • la morosità si protraeva da oltre sei mesi;
  • c’era il rischio che il debito continuasse a crescere.

Conoscere questa sentenza è molto importante per il grande numero di casi simili esistenti, ma conferma che, pur avendo il diritto di sospendere i servizi, l’amministratore deve sempre rispettare la legge e ottenere un’autorizzazione del giudice per intervenire nella proprietà privata, tutelando sia i diritti del condominio che quelli del singolo condomino.

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