Condominio, la sentenza è definitiva: grossi guai per chi ha un cane in casa

Hai un cane e vivi all’interno di un condominio? Potrebbe mettersi davvero male: la sentenza ormai è definitiva e rischi grosso. 

Ci sono sentenze che arrivano come un fulmine a ciel sereno e che colpiscono in faccia peggio di un pugno. In particolare ce ne è una che riguarda milioni di persone: tutti coloro che vivono all’interno di un condominio e hanno anche un cagnolino. Si tratta, insomma, di una situazione comune a moltissime famiglie.

Fortunatamente dopo anni e anni di battaglia siamo arrivati al punto che nessun condominio può vietare la presenza di cani e gatti i quali, per molti, non sono semplici animali da compagnia ma veri e propri affetti, come fossero parte integrante della famiglia. Ma i guai non sono finiti purtroppo.

Vivere all’interno di un condominio, infatti, per quanto abbia moltissimi vantaggi comporta pure accettare parecchi compromessi e regole su cui, a volte, non siamo d’accordo. Ma la Legge, si sa, non si discute: si rispetta e basta. Con la nuova sentenza chiunque abbia un cane e viva all’interno di un condominio, ora rischia davvero grosso.

Cane in condominio: ecco cosa rischi

Sono moltissime le famiglie che vivono all’interno di un condominio e hanno uno o più cani in casa. Le Legge non vieta, infatti, di avere animali domestici anche a chi vive in appartamento ma c’è una sentenza che rende tutto un po’ più difficile e se hai un cane rischi davvero grosso.

donna sulla poltrona con in braccio il cane
Cane in condominio: ecco cosa rischi/Designmag.it

Chi ha un cane oggi è tutelato: infatti, in base a quanto stabilito dal comma quinto dell’articolo 1138 del Codice Civile il condominio non può vietarci di tenere in casa con noi un cane o un gatto. Tuttavia non pensiate che basti questo per dormire sonni tranquilli. Infatti la Legge ha stabilito anche che, se il nostro cane disturba il riposo dei nostri vicini – magari perché abbaia insistentemente o durante il giorno o, peggio, di notte – il legislatore può stabilire il suo allontanamento dal condominio.

Lo ha ribadito la sentenza numero 11396 del Tribunale di Bologna risalente a qualche giorno fa, al 27 ottobre per la precisione. Il caso riguardava un condomino il quale lamentava il fatto di non riuscire a riposare a causa del fatto che i cani del vicino abbaiavano di continuo e producevano anche odori nauseabondi. Dopo aver ascoltato le registrazioni dei suoni emessi dagli animali, il giudice ha dato ragione al condomino e ha stabilito che i cani dovessero essere allontanati.

Se il proprietario rifiuterà di farlo, dovrà pagare una penale di 15 euro per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione dell’ordine. Naturalmente, affinché venga disposto un provvedimento così pesante, occorre dimostrare che i rumori prodotti dai cani superino davvero il limite della tollerabilità: nello specifico occorre che superino di oltre 3 decibel il rumore ambientale. Il caso in questione esaminato dal Tribunale di Bologna era poi aggravato dal fatto che il condomino soffriva di depressione e stress cronico anche legati all’insonnia e, pertanto, allontanare gli animali si rendeva particolarmente urgente.

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