Condominio, che succede se dopo la lite con il vicino interviene l’amministratore: perché stai rischiando grosso

Dopo una lite fra condomini può intervenire l'amministratore di condominio ma non sempre "portare la pace": ecco cosa si rischia.

I motivi per cui si scatenano delle liti fra i vicini in un condominio possono essere disparati e a volte richiedere l’intervento dell’amministratore di condominio è la soluzione migliore per risolvere la controversia, evitando così di muoversi per vie legali e arrivare dinnanzi al giudice. 

Dai rumori notturni agli odori molesti, dall’uso improprio delle parti comuni ai mozziconi di sigaretta buttati dal balcone o la busta della spazzatura lasciata sul pianerottolo: tutto questo, da una semplice discussione, può sfociare persino in procedimenti penali. Un buon amministratore di condominio può fare la differenza per “placare gli animi” evitando di arrivare in tribunale.

Lite in condominio: cosa succede quando interviene l’amministratore

I motivi più comuni che scatenano delle liti in condominio sono rumori molesti (di elettrodomestici o feste, per esempio), odori sgradevoli (fumi, profumi, pesticidi), getto di liquidi o oggetti (acqua dai vasi sul balcone, mozziconi di sigarette), uso scorretto delle parti comuni, comportamenti offensivi o diffamatori.

Dito che punta una persona, professionista appunta qualcosa su un foglio
Lite in condominio: cosa succede quando interviene l’amministratore – designmag.it

In tutti questi casi, rivolgersi all’amministratore di condominio può essere una strada percorribile poiché questa figura ha l’obbligo di far rispettare il regolamento condominiale e di tutelare la tranquillità e il decoro dell’edificio. Questo può: 

  • sollecitare il condomino molesto a modificare il proprio comportamento
  • inviare comunicazioni scritte o convocare un’assemblea straordinaria
  • richiedere l’intervento delle forze dell’ordine in caso di comportamenti gravi o pericolosi
  • promuovere azioni legali per conto del condominio, se necessario

Ma ci sono casi in cui l’amministratore non può intervenire o in cui la lite degenera, tanto da dover andare in tribunale passando prima dal mediatore. La mediazione è un procedimento alternativo al tribunale che mira a favorire un accordo tra le parti, con l’assistenza di un mediatore professionista. Se la mediazione ha esito positivo, si evita il processo e si risolvono i problemi in tempi rapidi e con costi contenuti.

In caso contrario, si potrà procedere davanti al giudice, se i comportamenti tenuti dai condomini configurano reati come:

  • getto pericoloso di cose
  • diffamazione
  • ingiuria o molestie 

In questi casi si può intentare una causa per richiedere il risarcimento dei danni subiti, ingiunzioni a cessare comportamenti molesti fino a sanzioni pecuniarie o persino condanne penali nei casi più gravi. Quindi, non sempre sarà l’amministratore di condominio a “portare la pace” fra i vicini ma in casi più gravi si arriverà davanti al giudice (il che potrebbe compromettere per sempre il rapporto fra le parti).

In ogni caso, per tutelarsi dal comportamento scorretto di un vicino, i consigli sono: 

  • documentare tutto con foto, video, messaggi 
  • inviare una lettera raccomandata all’amministratore di condominio per segnalare il problema
  • coinvolgere testimoni
  • verificare norme e regolamenti
  • consultare un avvocato nei casi più complessi in cui sia necessaria la via legale. 

L’amministratore di condominio è la figura a cui rivolgersi nelle prime fasi del conflitto per cercare un dialogo e una soluzione veloce e che non richieda la via legale che diventa però necessaria in alcuni casi più gravi.

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