Con questo metodo il parquet sembra appena posato: non serve farlo ogni giorno

Un parquet curato con micro-manutenzioni leggere, prodotti neutri e movimenti seguendo le venature mantiene una luce morbida e uniforme senza lavaggi frequenti o trattamenti aggressivi, valorizzando la bellezza del legno.

Quando ho iniziato a convivere con il mio parquet, pensavo che bastasse tenerlo pulito per farlo sembrare sempre in ordine. Passavo lo straccio con costanza, controllavo che non ci fossero aloni, cambiavo i prodotti nella speranza di trovare quello magico. Nonostante tutto, il pavimento aveva un’aria spenta che non mi convinceva. Lo guardavo controluce e vedevo segni minuscoli, zone più opache, parti che non riflettevano più la luce come il primo giorno. Mi chiedevo come facessero quei pavimenti perfetti che si vedono nelle riviste o negli showroom dei negozi di design.

Un giorno ho chiesto un parere a un posatore professionista, uno di quelli che capiscono il legno con un solo sguardo. Mi ha sorriso mentre gli mostravo le zone che mi preoccupavano e mi ha detto che non stavo sbagliando prodotti, stavo sbagliando ritmo. Mi ha spiegato che non serve lavare continuamente, anzi. Il legno soffre l’eccesso di acqua e di attenzioni. Il segreto, secondo lui, è un metodo semplice, quasi intuitivo, che punta a proteggere più che a pulire.

Il metodo che salva il parquet e libera mezzo calendario di pulizie

Il metodo che mi ha mostrato il posatore si basa su piccoli gesti più che su grandi interventi. La prima cosa che ho imparato è che il parquet non va bagnato, va sfiorato. L’acqua è nemica del legno, lo gonfia, segna le fibre, apre microfessure. Ho iniziato a passare il panno quasi asciutto, uno di quelli in microfibra sottilissima che catturano la polvere senza graffiare. Quel movimento leggero, con lo straccio ben strizzato, è diventato il gesto che ha fatto la differenza. La superficie non si satura e resta elastica. La luce torna a riflettersi invece di spegnersi.

Il secondo tassello riguarda i prodotti. Mi è stato detto chiaramente che molti detergenti da supermercato, anche quelli che promettono brillantezza immediata, lasciano residui che rendono il parquet appiccicoso. Quando la superficie si appiccica, trattiene più polvere e la luce si spezza. Il pavimento appare sporco anche quando non lo è.

Ho iniziato a usare detergenti neutri, spesso a base di sapone di Marsiglia, o linee professionali pensate proprio per le superfici in legno. Ne basta pochissimo, diluito bene, passato senza insistere. E soprattutto, una volta al mese, applico una emulsione ravvivante che uniforma i micrograffi e dona quel velo di freschezza che dà l’impressione di un parquet posato da poco.

Donna pulisce pavimento parquet
Il metodo che salva il parquet e libera mezzo calendario di pulizie – designmag.it

Il professionista mi ha spiegato anche che i dettagli sono fondamentali. La direzione dei movimenti, per esempio. Ho sempre pulito incrociando le passate, convinta che fosse il modo migliore per togliere tutto. In realtà seguire la venatura del legno è essenziale. Il pavimento risponde meglio, non si creano aloni laterali e il risultato è molto più uniforme. Ho aggiunto feltrini sotto ogni mobile, anche quelli minuscoli.

Non tanto per evitare graffi visibili, ma per evitare quei segni lenti, quasi invisibili, che nel tempo fanno sembrare il parquet più consumato. La scopa rigida è scomparsa dalla mia routine. Ho lasciato solo una scopa morbida o l’aspirapolvere con la spazzola per parquet.

L’effetto più sorprendente è arrivato quando ho ridotto la frequenza dei lavaggi. Il mio parquet adesso lo tocco due volte a settimana, ma in modo leggerissimo. Non lo stresso più. Non lo bagno più. E lui, incredibilmente, sembra più nuovo. La luce non si spezza, il colore resta uniforme, la superficie è più morbida al tatto. È come se avesse ripreso a respirare. La stanza ha cambiato completamente atmosfera.

Parquet lucido in cucina
Il legno che torna a brillare quando smetti di stressarlo – designmag.it

Oggi quando passo la mano sul pavimento sento la stessa sensazione che avevo il giorno in cui è stato posato. Non ho cambiato materiali, né fatto interventi costosi. Ho solo cambiato approccio. Il risultato più bello è stato vedere come, nel giro di poche settimane, il legno abbia cambiato aspetto semplicemente perché ho iniziato a trattarlo con un ritmo più naturale.

La casa sembra più curata, più fresca, più coerente. E ogni volta che qualcuno entra e mi chiede se ho sistemato il pavimento di recente, sorrido perché basta quel metodo semplice per ottenere esattamente quell’effetto.

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