Come trasferire agli eredi i Bonus ristrutturazioni: la mini-guida per muoverti legalmente

Ci sono delle regole da seguire per garantire il trasferimento agli eredi dei Bonus ristrutturazioni.

I Bonus casa prevedono un rimborso parziale della spesa sostenuta in dieci anni. Un lungo periodo durante il quale potrebbe accadere qualsiasi cosa, anche un decesso. Bisogna capire, dunque, come evitare di perdere i soldi spettanti e fare in modo che vengano erogati agli eredi.

Intraprendere una ristrutturazione è un viaggio che può durare pochi mesi oppure anni in base alla quantità e alla tipologia di lavori da affrontare. Un bel viaggio se si prende con lo spirito giusto ossia quello di realizzare la casa dei sogni, confortevole, funzionale, pratica e perfettamente in linea con i propri gusti e le proprie esigenze. Una spesa ingente che può essere recuperata in parte grazie ai Bonus casa.

Questi prevedono la possibilità di portare in detrazione la spesa nel modello 730 con rimborso dilazionato in dieci anni. Grande soddisfazione quando si metterà piede nella casa finita che corrisponde esattamente all’idea iniziale. Ma la vita, si sa, è imprevedibile. Può accadere che si possa godere poco dell’abitazione ristrutturata. Cosa succederebbe se l’intestatario delle agevolazioni dovesse morire prima di aver recuperato le somme spettanti?

Come trasferire i Bonus casa agli eredi

La Legge prevede la continuità del beneficio in caso di morte dell’intestatario. Significa che dopo il decesso dell’avente diritto la detrazione non goduta passa per successione agli eredi. Attenzione, il trasferimento non è automatico né incondizionato ma legato ad una condizione ben precisa.

casa e percentuale
Come trasferire i Bonus casa agli eredi (Designmag.it)

Le rate vengono trasferite solo agli eredi che conservano la detenzione materiale e diretta dell’immobile ristrutturato. L’erede, dunque, per poter ricevere le quote del Bonus casa utilizzato dal familiare deceduto nella propria dichiarazione dei redditi dovrà avere la disponibilità immediata e concreta dell’abitazione.

Se l’erede affittasse la casa a terze persone allora perderebbe il diritto alle rate residue. Solo andando a vivere lui in prima persona in quell’immobile manterrebbe tale diritto.

Un caso particolare riguarda la concessione della casa in usufrutto rimanendone nudo proprietario. Capita spesso che un genitore doni la nuda proprietà dell’abitazione ai figli mantenendone l’usufrutto. In questo caso pagherà le spese dei Bonus ristrutturazioni da usufruttuario.

In caso di decesso l’usufrutto passerà al coniuge superstite che non subentrerà nella titolarità piena del bene e i figli continueranno ad essere nudi proprietari perdendo le rate del Bonus visto che nessuno soddisfa i requisiti per continuare a riceverle.

La soluzione concessa dalla Legge è il consolidamento della piena proprietà ossia la riunione della nuda proprietà e dell’usufrutto nella stessa persona. Accade quando il nudo proprietario è erede dell’usufruttuario defunto e acquisisce la piene proprietà della casa dopo che il genitore superstite ha rinunciato all’usufrutto.

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