Casa con diritto di abitazione, posso venderla lo stesso? Che succede a chi vive all’interno

Diritto d'abitazione e vendita della casa, ecco tutto quello che devi conoscere.

Avere una casa di proprietà è sicuramente un grandissimo beneficio, soprattutto in un contesto dove sempre più persone trovano difficoltà nell’acquistare degli immobili. In ogni caso, la proprietà porta spesso a questioni spinose, e lo stesso si può dire anche di quando si vuole vendere. Una delle domande che ci si pone, anche vista la situazione frequente, è se sia possibile vendere una casa quando qualcuno, al suo interno, gode del diritto di abitazione.

La questione è piuttosto articolata e prima di arrivare al punto centrale della domanda, è bene capire cosa intende la legge per diritto di abitazione. Sostanzialmente, c’è diritto di abitazione (artt.1022-1026 c.c.) quando una persona ha un diritto reale di godimento su cosa altrui, e dunque in sostanza a diritto di vivere in un immobile di proprietà di un altro limitatamente ai suoi bisogni e della sua famiglia.

Questo diritto può essere regolato da un contratto, da un testamento o per legge, come ad esempio succede ad uno dei due coniugi dopo la scomparsa dell’altro o a seguito della sentenza di un giudice dopo separazione o divorzio.

Si può vendere una casa se qualcuno ha un diritto d’abitazione?

Chi sta per vendere una casa e si trova in questa situazione può stare tranquillo: è possibile vendere una casa se qualcuno ha un diritto d’abitazione, purché vengano rispettate determinate condizioni. Ad esempio, come ricorda il sito QuiFinanza, è possibile farlo quando il titolare del diritto fa esplicita rinuncia, sia attraverso un atto notarile che con una scrittura privata autenticata.

mano con figura di casa
Si può vendere una casa se qualcuno ha un diritto d’abitazione?-Designmag.it

L’altra alternativa, sottolineata da Idealista, è invece vendere l’immobile con diritto di abitazione; sostanzialmente, la proprietà passa dal venditore all’acquirente, ma la persona che risiede in casa può continuare a viverci; al contrario dell’usufrutto, però, ha la sola possibilità di usare l’immobile a livello personale e familiare.

Il diritto di abitazione resta comunque  personale e si estingue automaticamente per decesso del titolare o qualora questo si trasferisca in modo definitivo, avendo di fatto una “mancanza d’interesse” nel godere del bene. Altri casi di estinzione sono previsti con la perdita dell’immobile per esproprio o demolizione.

L’eccezione c’è quando il diritto di abitazione è anteriore all’ipoteca o al pignoramento: chiunque acquisti l’immobile (ad esempio all’asta), deve in questo caso rispettare l’abitazione del titolare, almeno fino a quando il suo diritto non si estingua in maniera naturale.  Questa è una situazione da verificare con molta attenzione quando si acquista una casa all’asta, per evitare sorprese inaspettate.

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