Canna fumaria privata su tetto comune, posso farlo? Nessuno può impedirtelo in questi casi

Per evitare problemi per una canna fumaria privata sul tetto bisogna conoscere le direttive normative e seguirle alla lettera.

Essere preparati significa evitare che i vicini possano contestare un’azione. Sapere come agire restando nei paletti fissati dalla Legge permette di scacciare qualsiasi possibile attacco da parte di condomini poco pazienti e comprensivi. Se avete bisogno di installare una canna fumaria sul tetto comune meglio prima informarsi sui propri diritti e obblighi.

Camini, stufe, caldaie, forni sono collegate ad una canna fumaria per garantire sicurezza e un corretto funzionamento degli impianti. Tramite la canna fumaria, infatti, i fumi vengono portati all’esterno così come i gas generati durante la combustione eliminando il rischio di un’intossicazione.

Pur essendo un elemento indispensabile un condomino non può agire in autonomia quando vuole installare o modificare una canna fumaria sul tetto dell’edificio. Stiamo parlando di una parte comune a tutti i condomini e di conseguenza è bene prendere atto delle direttive che ne disciplinano l’uso. Deve essere comunque chiaro che la canna fumaria resterà individuale e privata se usata da un solo condomino.

Canna fumaria sul tetto del condominio: le direttive da rispettare

Se l’installazione della canna fumaria coinvolge il tetto o la facciata del palazzo sarà necessario ottenere il consenso all’intervento da parte dell’assemblea condominiale. Andando a modificare una parte dell’edificio non si potrà agire in autonomia, bisognerà interpellare i vicini e altri proprietari delle unità presenti nel condominio. Inoltre si dovranno seguire i regolamenti edilizi comunali che fissano distanze minime dai balconi e dalle finestre per non recare disturbo con i fumi.

Canna fumaria
Canna fumaria sul tetto del condominio: le direttive da rispettare (Designmag.it)

Altra questione da ricordare, i requisiti tecnici. La canna fumaria dovrà essere il più possibile verticale e con poche curve per evitare che il tiraggio si riduca eccessivamente provocando ritorni di fumo o blocchi. L’uscita dovrà superare il colmo del tetto per poter far disperdere i fumi e i gas senza impedimenti. Da preferire una canna fumaria in acciaio inox a doppia parete coibentata oppure sistemi refrattari certificati che hanno un’alta resistenza al calore, alla corrosione e alla condensa. Da verificare anche l’isolamento soprattutto se la canna fumaria attraversa spazi freddi o esterni.

Per essere in regola, poi, la canna dovrà avere gli sportelli di ispezione per effettuare le frequenti pulizie, uno scarico per la condensa e la certificazione di resistenza al fuoco e fuliggine se vengono usati combustibili solidi come legna e pellet. Ad installare la canna fumaria dovrà essere necessariamente un professionista incaricato di rilasciare la dichiarazione di conformità dell’impianto. In conclusione, l’assemblea va interpellata se la canna fumaria tocca parti comuni dell’edificio e se può influenzare il decoro architettonico dell’edificio. In ogni caso vanno rispettate tutte le direttive elencate.

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