Come cambiare destinazione d’uso da commerciale e avere tutto in regola, indicazioni pratiche.
Rivoluzionata la disciplina più discussa del settore edilizio in fattore “normativa”. Il decreto Salva Casa è destinato a porre delle evoluzioni importanti, per cui cambiare destinazione d’uso da commerciale non sarà più complesso.
È il DL n. 69/2024, noto come Decreto Salva Casa, a semplificare il cambio di destinazione d’uso, e ciò è possibile con la SCIA. Non servirà più chiedere il permesso di costruire, ma basterà presentare la Segnalazione Certificata di Inizi Attività che ha efficacia immediata, riducendo l’iter burocratico e diminuendo i costi per le persone.
Il TAR di Salerno ha ribadito lo stesso nella sentenza dello scorso 25 giugno, la n. 1198. Questa aveva accolto il ricorso di cittadini a cui era stata imposta un’ordinanza di demolizione per aver trasformato locali commerciali in abitazioni, senza il permesso di costruire. Da qui, il Giudice amministrativo aveva chiarito che grazie al Decreto Salva Casa, basta la SCIA per modificare la destinazione d’uso.
Così, sono divenute illegittime le ordinanze di demolizione che non tengono conto di queste nuove disposizioni. La normativa si applica proprio ai cambi di destinazione d’uso, ovvero ai lavori di adattamento limitati. S’intendono ad esempio quelli di pavimentazione o tinteggiatura, cioè quelli che non modificano l’edificio nella sua struttura o nei volumi.
Come cambiare destinazione d’uso da commerciale, indicazioni
La modifiche ridotte sono quindi pienamente compatibili con la semplificazione adottata. Ma come fare nel concreto a cambiare la destinazione d’uso da commerciale a residenziale? Indicazioni pratiche.

Nel caso esaminato nello specifico dal TAR, si faceva riferimento alla trasformazione di due locali prima adibiti a tabaccheria in unità abitative, già strutturalmente legati a uno spazio residenziale. Quindi, quanto delineato dal TAR di Salerno conferma che davanti una situazione di questa tipologia e con le suddette condizioni, non serve un titolo edilizio oneroso complesso proprio come il permesso a costruire.
Allora, risulta evidente che il D.L. n. 69/2024 è destinato a favorire il riuso degli immobili e ad agevolare il recupero del patrimonio edilizio esistente, rendendo minori possibili costi, iter burocratico e conflittualità. La SCIA ha oneri ridotti rispetto al permesso a costruire nella comunicazione amministrativa.
Si tratta di un cambiamento che agevola molto i cittadini, evitando complicazioni a cui spesso è davvero difficile riuscire a stare dietro.
In conclusione, le nuove norme mettono in regola i cittadini e li rendono non perseguibile di sanzioni “illegittime” da parte delle amministrazioni che non applicano le disposizioni del Decreto Salva Casa.
In ogni caso è bene evidenziare che l’art. 23-ter comma 1-quater stabilisce che gli strumenti urbanistici del Comune possono comunque porre delle condizioni specifiche, come ad esempio la conformità del mutamento alla forma di uso prevalente nelle altre unità dell’edificio.