Siamo alla fine dell’anno ed è il momento di pagare l’ultima rata della TARI, ma ci sono ancora diverse agevolazioni e bonus da sfruttare.
La TARI, come sappiamo, è una tassa obbligatoria che ogni cittadino o azienda deve pagare per contribuire alle spese di gestione e smaltimento rifiuti urbani. Questa tassa è stata ideata nel 2014, accorpando in un unico onere tutte le precedenti tasse che esistevano nel comparto rifiuti e/o ambiente.
Il totale dell’importo da pagare è però variabile perché si compone di elementi decisi sia dal Comune di riferimento che dalla situazione economica e abitativa del soggetto pagante che dalle caratteristiche dell’immobile.
Anche le scadenze sui pagamenti possono variare da Comune a Comune, ma in linea generale la prima rata si deve pagare entro il mese di aprile, la seconda entro luglio e la terza entro il 31 dicembre.
Come funziona il Bonus TARI 2024 e quando è opportuno fare una verifica sul calcolo dell’importo da versare
Fortunatamente anche per il 2024 possiamo sfruttare il bonus TARI, pensato per aiutare le famiglie con disagio economico.
![agevolazioni e sconti tassa sui rifiuti](https://www.designmag.it/wp-content/uploads/2023/12/rifiuti-5-12-23-designmag.it_.jpg)
Proprio come il bonus luce e gas, anche quello della TARI viene effettuato in automatico e dunque non c’è da fare richiesta: si traduce in uno sconto diretto sul totale da versare. Lo sconto viene concesso a chi rientra in determinati requisiti, ovvero:
- nucleo familiare con indicatore ISEE non superiore a 8.265 euro;
- famiglie numerose con un ISEE non superiore a 20.000 euro;
- beneficiari del reddito di cittadinanza o pensione di cittadinanza.
Anche riguardo agli sconti, però, ci sono diverse procedure adottate da ogni Comune; infatti le Amministrazioni hanno l’obbligo di effettuare alcune riduzioni mentre per altre tipologie la procedura è facoltativa e dunque non è detto che spetti a tutti.
La TARI viene infatti ridotta obbligatoriamente quando il servizio di raccolta rifiuti non viene erogato in modo regolare, con gravi danni a carico dei cittadini, ma anche se sussistono “situazioni riconosciute dalle autorità sanitarie di danno o pericolo di danno alle persone o all’ambiente”.
Alcuni sconti e riduzioni che rientrano tra i facoltativi sono invece applicate appunto a seconda del Comune. Potrebbe trattarsi il caso di un immobile abitato da una sola persona, oppure quando siamo di fronte a un secondo immobile usato solo per le vacanze/saltuariamente, o ancora se l’immobile è di proprietà di chi risiede per più di 6 mesi all’anno all’estero.
Attenzione anche agli errori di calcolo che possono essere presenti sulla cartella; spesso è la voce “Iva” che presenta irregolarità; chi la confuta può chiedere il rimborso presso il proprio Comune.