Bonus edilizi, in questo caso non hai diritto neanche a una detrazione: brutta notizia per molti

Come mai potresti non avere diritto a nessun bonus? La legge che ti lascia senza parole

COme riSi chiede agli italiani di ristrutturare casa per abbracciare la Direttiva case green ma gli unici aiuti che arrivano sono le detrazioni dei Bonus edilizi. A volte, poi, queste agevolazioni si potrebbero perdere dicendo addio a quel recupero di soldi in dieci anni con rate di pari importo. Vediamo quando si è veramente a rischio.

Sono lontani i tempi della cessione del credito e dello sconto in fattura. Quelli sì che erano aiuti reali per i cittadini. Evitavano di dover uscire di tasca propria tutti i soldi necessari per effettuare le spese di ristrutturazione, cosa che accade con la detrazione. Le famiglie devono anticipare i costi dei lavori. La spesa, poi, la recupereranno in dieci anni tramite dichiarazione dei redditi.

Considerando che per aumentare la classe energetica seguendo le direttive europee servono dai 35 mila euro in su si capisce bene come tanti italiani rimangano esclusi dalla possibilità di migliorare dal punto di vista energetico la propria abitazione. Chi ha una tale somma da spendere? In ogni caso i Bonus edilizi sono l’unica possibilità di risparmio ad oggi attiva e bisogna approfittarne se possibile.

Quando c’è il rischio di perdere le detrazioni dei Bonus edilizi

La normativa prevede che in caso di decesso dell’intestatario delle detrazioni fiscali per la ristrutturazione dell’immobile il diritto passi agli eredi ma secondo la Cassazione ci sono delle limitazioni. Sappiamo che le detrazioni si protraggono negli anni e che ogni anno si recupererà una quota tramite dichiarazione dei redditi.

Avvocato con martelletto
Quando c’è il rischio di perdere le detrazioni dei Bonus edilizi (Designmag.it)

Chi eredita un immobile ristrutturato con i Bonus edilizi subentra dopo il decesso del proprietario della casa che ha pagato i lavori di ristrutturazione e dovrebbe ereditare anche le restanti detrazioni non godute. In realtà secondo la Cassazione l’erede otterrà questo passaggio di quote solo se mantiene la detenzione materiale e diretta dall’immobile. Significa che se dovesse affittare il bene a terze persone perderebbe le agevolazioni. Una decisione discutibile che impedisce ad un erede di guadagnare dall’affitto di una casa disabitata.

Eppure l’articolo 2 comma 5 della Legge 289 del 27 dicembre 2002 stabilisce che dopo il decesso del contribuente beneficiario delle detrazioni queste passino l’erede a condizione che sia accertata la detenzione materiale e diretta del bene ossia la disponibilità dell’immobile all’uso personale, saltuario o continuativo. Affittare l’abitazione significherebbe interrompere la disponibilità del bene e, di conseguenza, le detrazioni non spetterebbero più. Una norma ragionevole secondo i Giudici, il beneficio spetta se l’erede utilizza il bene.

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