Altro che Ikea e Maisons du Monde: questo Natale gli addobbi più belli li fai a costo zero

Decorazioni natalizie realizzate con pagine di libri e carta spessa, trasformate in sfere leggere effetto nido d’ape che portano un tocco caldo e personale agli ambienti invernali.

Durante il periodo natalizio mi accorgo sempre di come le case cambino aspetto quasi all’improvviso, assumendo quell’aria calda che fa venire voglia di rallentare il ritmo. Prima ancora dei regali o delle luci in strada, sono gli addobbi che trasformano gli spazi e danno il via a un clima che riconosciamo subito. Ogni anno mi capita di osservare quanto ci si senta spinte verso decorazioni già pronte, spesso tutte uguali.

È curioso, perché molte volte gli oggetti più riusciti nascono da materiali semplici, da idee nate quasi per caso o da quella voglia di rimettere mano a qualcosa che abbiamo già in casa. Guardando vecchi libri ormai inutilizzati o fogli dimenticati in un cassetto, mi è tornata quella sensazione di poter creare qualcosa che abbia un valore diverso da ciò che si acquista in negozio.

L’effetto nido d’ape per le decorazioni delle feste: lo fai tu!

Ripenso a quanto sia facile sottovalutare la carta, un materiale così semplice e familiare, che invece può diventare sorprendente se trattato con cura. Anche la carta da 180 grammi, simile allo spessore di quella dei libri, permette di creare forme leggere e stabili che ricordano le decorazioni di un tempo. Quelle che si aprono a ventaglio e assumono volume come piccoli mondi sospesi. È una sensazione che ritrovo ogni Natale e che continua a sorprendermi.

L’idea di utilizzare pagine di vecchi libri porta con sé un fascino particolare, soprattutto quando si ritrovano volumi rovinati o destinati a restare negli scatoloni. La sensazione di dare una seconda vita a quei fogli rende il processo ancora più piacevole. Preparare i fogli, ritagliarli con cura e piegarli uno a uno diventa un rituale. Lo trovo rilassante e quasi terapeutico, perché permette di rallentare mentre si costruisce qualcosa con le proprie mani.

salotto addobbato
L’effetto nido d’ape per le decorazioni delle feste: lo fai tu! – foto AI – designmag.it

L’effetto nido d’ape nasce proprio da questa alternanza lenta e precisa tra fogli e colla. Prendo il primo foglio, lo apro come un libretto e passo la colla lungo la piega e in due o tre piccoli punti vicino ai bordi, appoggio sopra il secondo foglio piegato e lo allineo bene, sul secondo cambio schema e metto la colla solo al centro e verso gli estremi, così, alternando sempre questo ritmo di colla e incastri, creo una pila di pagine incollate tra loro, che blocco con mollette finché non è ben asciutta.

A questo punto traccio sulla parte superiore un semicerchio usando un oggetto rotondo come guida. Ritaglio seguendo la linea in modo da dare la forma bombata e prima di aprire tutto incollo al centro, lungo il dorso diritto, un cordino con qualche perlina se voglio renderlo più decorativo.

Quando apro delicatamente il blocco a ventaglio, le pagine si staccano tra loro e formano la sfera, mi basta unire con la colla la prima e l’ultima facciata. Poi bisogna tenere fermo qualche minuto e l’addobbo è pronto. Aggiungere il nastro o lo spago trasforma un semplice esperimento creativo in un addobbo vero e proprio. Mi diverto anche a personalizzarli con tocchi di glitter o perline, sempre con misura, lasciando alla carta la sua presenza naturale.

 

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Mi piace pensare che gli addobbi fatti con materiali recuperati cambino la percezione del Natale. Non si tratta di sostituire completamente ciò che si trova nei negozi, ma di affiancarlo con oggetti che hanno una storia diversa. La casa assume una personalità più autentica e ogni sfera ricorda il tempo speso per crearla.

Con le carte più spesse, intorno ai 180 grammi, si ottengono varianti ancora più stabili. Sono perfette per chi preferisce decorazioni dal volume importante e resistenti agli anni. La carta ha una duttilità sorprendente e permette di inventare sempre nuove versioni.

Alla fine, ciò che resta non è solo l’addobbo finito, ma la sensazione di aver costruito qualcosa di proprio. Un oggetto che non chiede confronti e che porta in sé un piccolo racconto fatto di tempo, mani, attenzione…e di te. 

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