Altro che aria condizionata: ho scelto un ventilatore così bello che arreda da solo

Dimentica le vecchie ventole plasticose. I nuovi ventilatori di design si integrano nell’arredamento con forme eleganti, colori neutri e materiali scelti per dare carattere anche da spenti.

Quando inizia il caldo vero, quello che ti fa cercare l’angolo più ventilato della casa, il primo pensiero è sempre lo stesso: accendere l’aria condizionata. Ma non sempre è la scelta più pratica, né la più bella da vedere. In molte case, soprattutto quelle arredate con attenzione, il condizionatore finisce per diventare un corpo estraneo. Inizia a disturbare, non solo per il rumore o i consumi, ma proprio per la sua presenza. Così, dopo anni in cui avevo sempre nascosto il ventilatore dietro una tenda o sotto una scrivania, ho deciso che doveva esserci un’altra strada.

Mi è bastato guardare alcune immagini di interni ben progettati per capire quanto certi modelli, se scelti con criterio, possano diventare parte integrante dell’arredo. Non sono più solo strumenti per muovere l’aria, ma veri e propri elementi visivi, con materiali curati, proporzioni equilibrate, una presenza scenica pensata. E questo cambia tutto. Perché un oggetto utile che riesce anche a valorizzare l’ambiente ha un impatto diverso, lo senti anche se è spento. È così che ho scelto il mio: non per la potenza, non per i decibel, ma per l’effetto che aveva nella stanza.

Il ventilatore come complemento d’arredo estivo e permanente

La prima cosa che ho voluto evitare era l’effetto tecnico, quei ventilatori che sembrano usciti da un ufficio anni ’90, tutti grigi e rigidi, con pale visibilissime e base ingombrante. Avevo bisogno di qualcosa che funzionasse ma non inquinasse visivamente l’ambiente. Ho iniziato a cercare alternative con un impatto visivo più morbido, ispirandomi alle forme leggere di alcune lampade da terra. E così ho scoperto modelli in legno curvato, in bambù, con strutture snelle e quasi architettoniche. Alcuni sembrano sculture moderne, più vicini a una galleria di design che a un negozio di elettrodomestici.

Ventilatori
Il ventilatore come complemento d’arredo estivo e permanente – foto leroymerlin.it – designmag.it

Un altro aspetto fondamentale è stata la mobilità. Volevo qualcosa che potesse spostarsi facilmente, da una stanza all’altra, senza dover ripensare l’intera disposizione dei mobili. I modelli portatili hanno migliorato molto il lato estetico. Ora esistono ventilatori che, anche da tavolo, hanno proporzioni eleganti e finiture curate, pensati per stare su una mensola o su un comodino senza sembrare fuori posto. Le versioni senza pale, come quelle proposte da Dyson o Xiaomi, hanno una presenza più discreta.

Ho notato che i ventilatori retrò funzionano molto bene in certi contesti. Nei soggiorni boho o nei cucinotti industriali, un modello in metallo spazzolato, con griglia e base color rame, si integra alla perfezione. Sembra un oggetto recuperato, con storia. Ma non è solo questione di stile. I materiali fanno la differenza anche nel comfort termico. Un ventilatore in legno naturale, ad esempio, restituisce una sensazione diversa, anche solo alla vista. Si percepisce più leggero.

Ventilatore soffitto
Ventilatori da soffitto: freschezza integrata e luce regolabile – designmag.it

Per chi ha soffitti alti o spazi aperti, i modelli da soffitto restano una soluzione intelligente. Ma anche qui, è cambiato tutto. Le nuove versioni hanno lame sottili, spesso trasparenti, oppure integrate nella struttura con un effetto a elica nascosta. Alcuni includono luci LED regolabili, il che li rende ideali come sostituti di lampadari. È una soluzione più definitiva, ma molto efficace, soprattutto se si vuole liberare spazio a terra senza rinunciare a un impianto d’illuminazione flessibile.

Alla fine, quello che mi ha convinto del tutto è stato un dettaglio: entrare in una stanza e non sentire il bisogno di spegnere o spostare nulla. Il ventilatore c’era, faceva il suo lavoro, ma era anche parte dell’ambiente. Come un mobile, come un quadro. E da quel momento, ho smesso di cercare il fresco solo nell’aria condizionata.

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