Affitto, puoi sempre richiedere una riduzione quando si presentano questi problemi: ti spetta di diritto

Diritti dell’inquilino per la riduzione del canone di locazione in caso di problemi o difficoltà economiche

Avere la responsabilità di una casa, che sia in affitto o soggetta a un mutuo, è una situazione che genera grande preoccupazione dal lato economico. Sopratutto quando si vive un periodo di difficoltà finanziaria.

Spesso non si può riuscire a far fronte al canone concordato con il proprietario dell’abitazione, quello che non tutti sanno è che esistono delle particolari situazioni nelle quali l’inquilino ha diritto a richiedere una riduzione del canone di locazione. Quella che potrebbe sembrare un’opportunità rara è altresì un diritto tutelato dalla legge italiana.

L’importante è agire tempestivamente e con la modalità corretta, comunicando il problema al proprietario dell’immobile attraverso strumenti idonei, per esempio tramite raccomandata o PEC. Solo così si può preservare il diritto alla riduzione e tutelarsi da future controversie.

Quando e come richiedere la riduzione del canone di locazione

Una volta appurato che esiste il diritto alla riduzione del canone di affitto è bene capire in quali circostanze questo può essere esercitato. La richiesta di riduzione può essere avanzata in qualsiasi momento, purché sia supportata da motivazioni fondate. Le più comuni sono quelle di difficoltà economiche oggettivi, che si manifestano nel caso di perdita del lavoro, riduzione dell’orario di lavoro, cassa integrazione o problemi familiari improvvisi.

Parallelamente, può essere chiesta una riduzione quando l’immobile presenta vizi che ne compromettono l’uso, come umidità persistente, muffa, infiltrazioni, malfunzionamenti di impianti, infissi non isolanti, o assenza di riscaldamento nei mesi freddi. Questi difetti dovranno essere indipendenti dalla negligenza dell’inquilini e possono essere già presenti al momento della stipula del contratto o manifestarsi nel corso del tempo.

Sagoma di una casa in primo piano
Quando e come richiedere la riduzione del canone di locazione – designma.it

A regolamentare quest’eventualità ci pensa l’articolo 1578 del Codice Civile, con cui si stabilisce che nel caso in cui siano presenti vizi che riducono l’idoneità d’uso dell’immobile, l’inquilino ha la facoltà di richiedere una riduzione proporzionale del canone e, in casi estremi, anche la risoluzione del contratto.

È bene chiarire che la riduzione può essere richiesta per qualsiasi tipologia di contratto di locazione, abitativo o commerciale, a tassazione ordinaria o in cedolare secca, a condizione che il contratto sia ancora in corso. È fondamentale però formalizzare la comunicazione al proprietario in forma scritta per comprovare la segnalazione dell’anomalia o la difficoltà economica.

Se il locatore non accetta la richiesta, l’inquilino può rivolgersi ad associazioni di categoria, sportelli legali o, in ultima istanza, ad un giudice per far valere i propri diritti. Qualora vi sia un accordo, è consigliabile redigere una scrittura privata integrativa per stabilire le nuove condizioni, indicando riferimento al contratto originario, importo del canone ridotto, periodo di applicazione e firme. Seppur la registrazione dell’accordo non sia obbligatoria è strettamente consigliata. Non si tratta infatti di mala fede, bensì di un modo per tutelare entrambe le parti.

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