Accensione termosifoni, in queste zone è già possibile: per tutte le altre chi lo fa rischia una multa da 3000 euro

L’arrivo del freddo porta con sé non solo temperature più rigide, ma anche l’esigenza di accendere i termosifoni per riscaldare le abitazioni.

Tuttavia, non tutti sanno che accendere il riscaldamento prima del tempo consentito può costare caro, con sanzioni che arrivano fino a 3000 euro. In Italia esiste infatti una normativa precisa che regola le date e gli orari di accensione degli impianti termici, differenziati per zona climatica. Questa regolamentazione serve a contenere i consumi energetici, ridurre l’inquinamento atmosferico e garantire un uso razionale delle risorse.

Mentre alcune regioni del Nord e delle zone montane hanno già ottenuto il via libera, altre dovranno attendere ancora settimane prima di poter attivare legalmente i propri impianti. Conoscere le regole specifiche del proprio Comune è fondamentale per evitare spiacevoli sorprese.

Il calendario delle accensioni per zona climatica

L’Italia è suddivisa in sei zone climatiche identificate con lettere dalla A alla F, ognuna con date e orari di accensione differenti stabiliti dal DPR 74/2013. La zona F, che comprende le aree alpine e le località montane più fredde, gode del privilegio di poter accendere i termosifoni tutto l’anno senza limitazioni temporali.

Due ragazze che guardano le sanzioni e sono disperate
Il calendario delle accensioni per zona climatica – designmag.it

La zona E, che include città come Milano, Torino, Bologna e Firenze, può attivare il riscaldamento dal 15 ottobre fino al 15 aprile, con un massimo di 14 ore giornaliere di funzionamento. Scendendo verso il centro Italia, la zona D (che comprende Roma, Genova e Bari) deve attendere il 1° novembre e può mantenere acceso l’impianto per massimo 12 ore al giorno fino al 15 aprile.

Le zone più meridionali hanno tempistiche ancora più ristrette: la zona C, dove si trovano Napoli, Cagliari e Messina, accende dal 15 novembre per un massimo di 10 ore quotidiane, mentre le zone B e A, che coprono la Sicilia meridionale, la Calabria costiera e alcune aree particolarmente miti, possono attivare gli impianti solo a partire da dicembre e per poche ore al giorno.

Multe salate per chi non rispetta le regole

Chi accende i termosifoni al di fuori delle date previste o supera gli orari consentiti rischia sanzioni amministrative che vanno da 500 fino a 3000 euro. Le multe non colpiscono solo chi anticipa l’accensione, ma anche chi non rispetta la temperatura massima consentita negli ambienti domestici, fissata a 19 gradi con una tolleranza di 2 gradi.

I controlli vengono effettuati dai Comuni o dagli enti regionali come l’ARPA, che verificano la conformità degli impianti e il rispetto delle normative vigenti. Anche la manutenzione periodica della caldaia è obbligatoria: chi non presenta il libretto d’impianto aggiornato con le verifiche di un tecnico abilitato può incorrere in pesanti sanzioni.

Per evitare sprechi energetici e ridurre il rischio di multe, è consigliabile installare valvole termostatiche su ogni radiatore, che permettono di regolare la temperatura stanza per stanza. Altri accorgimenti utili includono la spurga periodica dell’aria dai termosifoni, evitare di coprirli con tende o mobili e mantenere chiuse le finestre durante il funzionamento dell’impianto. Una gestione intelligente del riscaldamento può abbattere le bollette fino al 20%, tutelando ambiente e portafoglio.

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