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Tendenze 2012 del design dopo il Fuori Salone 2012: essenzialità e recupero


Quali sono le proposte, i messaggi e i temi che creativi, designer e aziende hanno illustrato, tracciando in qualche modo l’anno che verrà? Un ventaglio di scelte che quest’anno si sono delineate a tratti in modo confuso, ma che al contempo hanno trasmesso dei chiari segni della svolta socio economica che non risparmia design e creatività. Messaggi a volte subliminali, come le scarne presentazioni per mettere in risalto il prodotto tout court, optando per scenografie prive di optional a voler sottolineare un periodo che impone l’essenza e uno stile di vita più autentico. Dall’essenza al recupero, un tema che avanza deciso, con tecniche che si affinano, riuscendo a dire che dalla “povertà” può nascere il bello, ma non senza ironia.

Molti hanno rielaborato i pallet per costruire librerie, scaffali e persino lampadari. Altri hanno usato le ruote per sollevare strutture basico-industriali e farne un oggetto non più scontato. E c’è chi è riuscito persino a trasformare i pesi degli allenamenti in originalissime ruote, come supporto a legni e ferri recuperati.

Il legno grezzo, una grande presenza che si riafferma senza orpelli, materico e ricco di quel calore che solo le venature sanno trasmettere. Pannelli di legno grezzo, intarsiato o lavorato per dare nuove soluzioni. Sono in molti i giovani designer che lo hanno riportato in auge rivestendo svariati oggetti. Alcuni proponendo versioni più sofisticate, mantenendo però integra l’essenza. C’è anche chi ha utilizzato ceppi per creare delle originalissime casse acustiche per la cucina.

Sorprendenti le cucine. Una ricerca inedita e singolare, nel coniare nuove e informali proposte per chi ama il cibo. Si perché la cucina in questo caso, diviene un luogo di culto dove anche l’atmosfera fa la sua parte. Il comfort, non più come unica prerogativa o per lo meno non più sufficiente, se priva di calore estetico. Modulari, anche se nate da vecchi legni pieni di storia che abbinate a ferri colorati conferiscono un sapore del tutto innovativo, trasformando la cucina in un luogo dove è piacevole sostare. Altre invece, sono state concepite con assemblaggi insoliti; materiali tecnologici che si abbinano a quelli che racchiudono il sapore del tempo e della sua usura. Oppure quelle che per quanto tecnologiche tout court, riescono egualmente a affascinare; blocchi che contengono tutto ciò che occorre e che occupano lo spazio di un oggetto di design.

E quest’anno più che mai si mette in risalto l’accessorio. Sebbene i mobili siano l’abito, designer e brand hanno programmato una serie di oggetti che hanno il compito di adornare un ambiente in grado di fare la loro parte anche se accostati all’essenzialità o all’anonimato estetico di un mobile. Hanno imperato le luci, calcando la scena e diffondendo attraverso un’infinità di proposte le loro gradazioni. Lampadari, lampade, sculture luminose ovunque e con un ventaglio di materiali e tecnologie che hanno ricoperto tutto ciò che è immaginabile: legno, tricot, vetro, resine e quant’altro.

Un ritorno virtuoso: quello dell’artigianato che è stato ampiamente illustrato, mettendo in risalto una sapienza che ripropone il valore della materia trattata manualmente e per questo è capace di abitare un luogo senza tempo. Ceramica, vetro, legno, marmo e pietre, tutti indistintamente rielaborati da una tradizione nata per necessità e divenuta uno strumento per affinare le tecniche con nuove interpretazioni. Giovani designer che hanno sperimentato una Murano innovandola con idee per tutti i giorni e a basso costo. Ceramiche accostate al legno pastello, oppure ceramiche tout court.

E c’è anche chi ha proposto per la prima volta un nuovo design per le lampadine. Bulbi che assumono forme diverse impreziosendo così lampade e lampadari.

Ed infine, i colori si sono delineati mostrandosi in tutto il loro splendore che come fili di colori ma anche strisce vere e proprie, hanno ricoperto oggetti e mobili, donandosi, vitali e vitaminici e capaci di risollevare non solo l’ambiente ma anche il morale. Colori, come elemento decorativo e pittorico, ma anche come supporto a un habitat essenziale.

E’ certo che in un futuro prossimo ancora da definire, una costante solida e ineccepibile è data dal valore dell’artigianato, forse l’unico in grado di attribuire ad ogni oggetto o mobile che sia, un valore intrinseco dal quale è difficile separarsi. Oggi più che mai i bisogni andranno compensati da valori esteticamente compatti e duraturi, che non potranno che essere rafforzati dal tempo e dalle sue mutazioni. Quando sino a ieri il tempo faceva sfiorire in fretta estetica e idee, creando nuovi e futili bisogni.

Alessandra Alessi Remedi

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Alessandra Alessi Remedi