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Salone del Mobile 2014 e giri in città: le oasi milanesi da visitare

La quinta giornata è dedicata alle oasi. Quegli angoli di Milano in cui ci si scorda di essere a Milano pur essendo consapevoli che si è proprio al centro di alcuni dei più bei gioielli meneghini. Le oasi di Milano sono pause silenziose, nascoste, ricercate. Le oasi di Milano sono luoghi delicati in cui ricaricare le batterie e in cui scaricare “a terra” lo stress accumulato nel corso delle giornate precedenti.

Oasi 1. Giardini della Guastalla.
Vicinissimi all’Università Statale, si affacciano su quella via Sforza che una volta era il corso d’acqua grazie al quale arrivavano in città medicinali e approvvigionamenti. I Giardini della Guastalla si chiamano così per via della contessa di Guastalla, donna che dedicò la propria vita all’educazione di fanciulle “nobili ma decadute”. Questi Giardini sono un vero e proprio “sogno”. Nonostante la trafficata via che scorre accanto, all’interno dei giardini il ritmo milanese è rilassato, sereno, pacifico. La peschiera in stile barocco, con il suo specchio d’acqua calma, riflette con gioia la calma interiore di questi magnifici giardini milanesi.

Oasi 2. Rotonda della Besana
Appartata, defilata, signorilmente fuori dalla stressante mischia del traffico milanese. La Rotonda della Besana è uno di quei posti che un milanese dovrebbe frequentare più spesso. Cintata da un porticato, all’interno domina il verde dei prati e l’azzurro del cielo. Chiusa da mura, all’interno, la chiesa di San Michele ai nuovi sepolcri, oggi sede del museo del bambino (muba) e di un interessante e appetitoso bistrot con tavoli all’aperto. Quando si entra alla Rotonda, sembra di rivivere la Milano che fu, la Milano “nascosta” ai più. Milano, là fuori, si sente. Ma il suo rumore fa da piacevole sottofondo a momenti di intimità assoluta.

Oasi 3. Vivaio Riva.
A Milano, ultimamente, vanno molto di moda posti come Il Fioraio Bianchi o il Mint Garden. Nulla da obiettare. Solo che vogliamo, in questo caso, fare un salto indietro. Quando ancora la parola “cool” non esisteva a Milano. Vogliamo ritornare a un tempo in cui le favole esistevano davvero. E una di queste favole era rappresentata da un posto incredibile. Questo posto era, ed è, il Vivaio Riva. Un paradiso innestato fra le corti del Ticinese. Una parentesi verde in cui osservare, ammirare, acquistare piante di ogni tipo oppure, in estrema rilassatezza, fare due passi circondati da profumi troppo spesso dimenticati. Dovessimo definire questo vivaio con un termine molto “a la page” oggigiorno, potremmo usare la parola “slowfloor”.

COLAZIONE: GATTULLO, piazzale di Porta Lodovica, 2
PRANZO: AL MERCATO, via Sant’Eufemia, 16
APERITIVO: PRAVDA, via Vittadini, 6
CENA: AL PONT DE FERR, Ripa di Porta Ticinese, 55

Paolo Bocchi

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Paolo Bocchi