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Normative

Porti una colonia felina in condominio? Ne sei responsabile e dovrai risarcire tutti: clamorosa sentenza

Avere animali in famiglia è una scelta personale, non si possono obbligare le persone ad una convivenza con cani e gatti. Gli amici a quattro zampe pur essendo motivo di serenità per tante persone possono non essere graditi ad altre persone e costringere a vivere in un luogo dove la presenza di animali è massiccia non è accettabile.

Per colonie feline si intendono gruppi di gatti che vivono in libertà ma in modo stabile in un preciso territorio o luogo urbano oppure rurale. Non c’è un proprietario specifico ma se scelgono un posto è perché sanno che lì otterranno cibo e acqua. Ad accudirli i cosiddetti gattari, cittadini che vogliono prendersene cura volontariamente.

Il problema arriva quando l’invasione delle colonie feline in un condominio non è gradita alla maggior parte dei condomini. Nascono dei contrasti tra chi accudisce gli animali e i proprietari degli altri appartamenti. Le discussioni vertono principalmente su questioni di igiene e pulizia nelle parti comuni. Anche i miagolii a tutte le ore del giorno o della notte potrebbero essere fonti di diverbi così come una scorretta gestione del cibo.

La sentenza della Cassazione sui gattari in condominio

Odori sgradevoli, ciotole sparse in giro, danni a piante o beni privati possono infastidire i condomini che non accettano di avere una colonia felina nel proprio palazzo. Il primo passo per risolvere il problema è chiamare l’amministratore condominiale per far inviare al volontario che si occupa dei gatti una lettera di diffida. Se questa non darà alcun risultato allora i condomini potrebbero rivolgersi alle Autorità competenti come l’ASL veterinaria e la Polizia Municipale.

La sentenza della Cassazione sui gattari in condominio (Designmag.it)

Dove venisse accertata una situazione di degrado dovuta ad una cattiva gestione della colonia felina allora il Comune potrebbe imporre ai gattari l’adozione di misure volte a rimuovere o limitari i problemi – soprattutto quelli igienici e di salute degli animali- al fine di tutelare la salute pubblica e la sicurezza della collettività. Dove fosse necessario, un’ordinanza urgente potrebbe imporre lo spostamento della colonia in un’altra area più idonea.

Il cittadino volontario potrebbe essere accusato di reato di getto pericoloso di cose qualora gli odori sgradevoli, gli escrementi dei gatti o altri effetti della colonia peggiorassero la qualità di vita dei condomini (sentenza 49298/2012 della Cassazione). Per occuparsi della colonia senza rischio di denuncia, l’interessato dovrebbe seguire le regole di sterilizzazione, far controllare periodicamente i gatti, pulire lo spazio che utilizzano ed evitare che danneggino beni privati.

Valentina Trogu

Giornalista pubblicista, Web content writer, scrittrice e mediatrice familiare. Laureata in sociologia-analisi delle politiche sociali. Mi occupo della stesura di articoli toccando varie tematiche tra cui economia, salute, tecnologia, attualità. In questo modo posso coltivare la mia passione per la scrittura e cercare di rendere fruibili le informazioni ad un maggior numero di persone.

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