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Normative

Mutuo, storica sentenza contro i costi occulti: addio trappole per i consumatori

La Corte di Cassazione con una storia sentenza inserisce le spese nascoste dei mutui nel calcolo anti-usura cancellando il valore della quietanza. Vediamo cosa comporterà questa decisione per banche e cittadini.

La maggior parte delle persone per poter comprare casa ha bisogno di chiedere un mutuo alla banca. Inizierà una trafila lunga e noioso che porterà alla sottoscrizione di un contratto di finanziamento di lunga durata, mediamente di 25 o 30 anni. L’interessato dovrà pagare mensilmente una rata inserita in un piano di ammortamento per ripagare l’istituto di credito che avrà accettato di erogare la liquidità non senza prima aver verificato l’affidabilità creditizia del cliente.

Al momento dell’erogazione del mutuo la banca tratterrà spese e commissioni. Secondo la Cassazione queste andranno conteggiate nel calcolo del tasso per la verifica dell’usura. Una sentenza storica dalla parte dei consumatori e che cancella il valore della quietanza formale. Le spese trattenute – spesso nascoste al cliente – possono essere illegali. Parliamo di migliaia di euro che la banca non eroga sul conto del richiedente perché trattenute a titolo di spese di istruttoria, perizie, commissioni e tanto altro.

Spese occulte nel calcolo anti-usura: ecco le conseguenze

I costi trattenuti dalle banche sono spesse segnalati come oneri amministrativi separati. Fino alla sentenza della Cassazione c’era il dubbio se dovessero essere inseriti nel costo effettivo del credito o nel calcolo del TAEG, Tasso Effettivo Globale per la verifica della soglia anti-usura. Ora non ci sono più perplessità, tutte queste spese devono essere incluse nel conteggio (sentenza numero 21831 del 29 luglio 2025).

Spese occulte nel calcolo anti-usura: ecco le conseguenze (Designmag.it)

Le banche non potranno più utilizzare la quietanza firmata dal cliente per giustificare l’operazione. Ora il cliente potrà esigere una trasparenza totale e se necessario contestare il contratto.

La Cassazione ha studiato il caso di una donna che sosteneva che il mutuo concesso dalla banca fosse usurario. La richiesta di 160 mila euro per finanziare l’acquisto della casa, sul conto ne sono arrivati solo 148 mila. Una differenza di 12 mila euro di costi occulti con soli 2.800 euro giustificati. 

Includendo questi costi nel conteggio della soglia anti-usura in effetti il tasso del mutuo saliva al 7,25% oltre il limite del 6,63% allora attivo. Secondo la Cassazione non conta che la cliente avesse firmato la quietanza in cui dichiarava di aver ricevuto l’intera somma di 160 mila euro. Ai fini della lotta all’usura conta il carico economico effettivo gravante sul mutuatario.

Se il cliente può provare di aver ricevuto meno soldi sul conto rispetto al valore nominale del mutuo allora le spese andranno incluse nel calcolo della soglia anti-usura.

Valentina Trogu

Giornalista pubblicista, Web content writer, scrittrice e mediatrice familiare. Laureata in sociologia-analisi delle politiche sociali. Mi occupo della stesura di articoli toccando varie tematiche tra cui economia, salute, tecnologia, attualità. In questo modo posso coltivare la mia passione per la scrittura e cercare di rendere fruibili le informazioni ad un maggior numero di persone.

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