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Mostre: Instant Design, secondo capitolo al Triennale Design Museum

[galleria id=”3127″]Il Triennale Design Museum presenta il secondo capitolo della mostra Instant Design, dall’ 8 febbraio al3 aprile 2011, a cura di Federica Sala con Michela Pelizzari, una selezione di progetti e progettisti, sia affermati che emergenti, che nel loro lavoro indagano il tema dell’effimero, del caduco e del design come atto di fruizione. Dopo il primo capitolo, che raggruppava i lavori di progettisti alle prese con l’effimero alimentare, il secondo capitolo della mostra, detto Atti fruibili, si concentra su oggetti, progetti e concetti che indaghino l’effimero come categoria temporale, sensoriale e fruibile.

Una mostra che parte dal design vissuto come agente attivo, mutevole e mutante come i tavolini della collezione “Mushrooms ate my furniture” della designer taiwanese Shinwei RhodaYen sui quale crescono dei funghi, all’indagine condotta su paglia e fieno dalla svizzero-brasiliana Tete Knecht con i suoi sabot instant made.
 
Si tratta di design in divenire perché composto da elementi naturali come la collezione di gioielli “Growing jewelery” dell’islandese Hafsteinn Juliusson, come il tappetino da bagno in muschio della vietnamita Nguyen La Chan o come l’inedito robotico innesto floreale del gran maestro Makoto Azuma.
 
Accessori dal design mutevole in quanto mobile, strumento vivo nelle mani del fruitore, come i cappellini scultura della designer Lucia Sammarco Pennetier, architetture magnetiche che strizzano l’occhio al razionalismo, o le tappezzerie cangianti “RGB” realizzate dallo studio Carnovsky.
 
Effimero in quanto temporaneo e reversibile, come i risultati del workshop “Design with Air” organizzato dal Politecnico di Milano.

Sergio Romeo

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Sergio Romeo