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Architettura

Micro case, maxi idee: cosa imparare dai progetti sotto i 30 m² in giro per il mondo

Negli ultimi anni è cambiato qualcosa nel modo in cui pensiamo la casa. Non è più solo un posto dove stare, ma un equilibrio tra spazio, necessità e idee intelligenti. E se una volta meno metri quadrati significava meno comfort, oggi non è più così. Le micro case non sono solo una scelta forzata da costi e città affollate, ma una risposta creativa a come vogliamo abitare.

Ci sono progetti sotto i 30 m² che fanno impallidire appartamenti ben più grandi. Non per lusso o tecnologia estrema, ma per come ogni centimetro è pensato. L’architettura si sta adattando. Più compatta, più agile. Le micro abitazioni diventano un modo per rimettere al centro la qualità della vita. Si tratta di progettare meglio, non di avere di più. E questo, oggi, vale ovunque: a Tokyo, a Copenaghen, a Milano.

Micro abitazioni che guardano al futuro: come si può vivere con stile anche in piccolo

Riprendiamo il discorso da dove eravamo: le micro case sono un modo molto concreto di pensare lo spazio in modo nuovo. Funzionano bene non perché sono piccole, ma perché sono pensate bene. La prima cosa che salta all’occhio è come ogni oggetto fa più cose insieme. Il letto non è solo un letto, può diventare un contenitore. Un tavolo può diventare una parete, uno scrittoio si richiude e sparisce.

Poi c’è la questione dell’altezza, che spesso dimentichiamo. In una stanza piccola, l’aria sopra la testa vale oro. Mettere un letto in alto o un ripiano dove di solito non penseresti di metterlo fa una grande differenza. I soppalchi, le librerie verticali, anche solo un armadio che arriva fino al soffitto cambiano il modo in cui vivi lo spazio. E se c’è una cosa che davvero aiuta a far sembrare uno spazio più grande, è la luce. Finestre alte, vetrate, superfici che riflettono.

Micro abitazioni che guardano al futuro: come si può vivere con stile anche in piccolo – foto yuua.jp – designmag.it

Il colore fa la sua parte. I materiali chiari, il legno naturale, il bianco, aiutano a dare profondità. Più tieni una micro casa chiara e ordinata, più sembra spaziosa. E poi ci sono tutte quelle soluzioni furbe che spariscono quando non servono. Le cucine a scomparsa, i tavolini pieghevoli, le pareti mobili. A vederle sembrano magia. In realtà sono solo il risultato di un pensiero attento, niente lasciato al caso.

Se c’è un posto dove questo approccio è diventato quasi filosofia, è il Giappone. Lì non si tratta solo di spazi piccoli, è proprio un modo diverso di abitare. Basta guardare la 1.8m House di YUUA Architects, una casa larga meno di due metri, su quattro piani. Tutto è compatto, minimale, ordinatissimo. Oppure la House NA di Sou Fujimoto, niente muri, solo vetro e piattaforme a livelli diversi. Le case giapponesi ci insegnano che minimalismo non è una moda, ma una necessità trasformata in bellezza. E che anche il vuoto, se progettato bene, può essere pieno di senso.

Lezioni dal Giappone: rigore e leggerezza – foto sou-fujimoto.net – designmag.it

Dall’altra parte d’Europa, al Nord, il discorso cambia un po’ ma il risultato è simile. In Scandinavia, la micro casa è un nido. Il design punta tutto su calore, materiali naturali, luce e comfort. La Mini House 2.0 in Svezia è un esempio chiaro: solo 15 metri quadri ma tutto dentro, compresa una terrazza. In Finlandia, la Kynttilä Cabin è quasi un rifugio zen. Legno scuro, pochi elementi, tutto fatto su misura. Qui la lezione è che la funzionalità non toglie nulla al piacere. Anche in spazi piccolissimi, puoi avere atmosfera, intimità e stile.

Vivere bene in pochi metri quadri è possibile – foto ortraum.com – designmag.it

E fuori da queste due aree? Anche altrove si sperimenta. In Estonia c’è la Koda House, una mini casa che si monta in un giorno. Pannelli solari, isolamento top, struttura prefabbricata: è pensata per essere sostenibile e veloce. In Danimarca (e anche negli USA) lo studio BIG ha creato la A45, una mini casa a forma di prisma, tutta legno e grandi finestre. In Italia, alcune startup si stanno muovendo verso micro-loft componibili, pensati per il turismo, gli affitti brevi o chi vuole vivere semplice. Il filo comune è sempre lo stesso: poco spazio, tante idee.

Queste case minuscole ci fanno riflettere anche su come viviamo le nostre case normali. Non serve vivere in 25 m² per adottare certe soluzioni. Un mobile multifunzione, una libreria a tutta altezza, una stanza più luminosa grazie a una tenda leggera o uno specchio ben piazzato: tutto questo si può fare ovunque. Anche ripensare gli spazi in modo più ibrido, meno rigido, è utile. Un soggiorno che diventa studio, una cucina che si apre solo quando serve. E poi, diciamolo, eliminare un po’ di oggetti inutili fa sempre bene.

Rosa Liccardo

Sono laureata in Storia dell'arte ed ho la passione per i libri e la scrittura. Redattrice da qualche anno e amo scrivere di lifestyle, viaggi, arte e turismo. Sono appassionata di grafica e fotografia e nel tempo libero mi piace cucire, vedere film e serie tv. Ho una predilezione per i fantasy!

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