Mi sono visto recapitare una multa di 200 euro: tutta colpa di come ho cucinato quella sera che avevo amici a casa - designma.it
Con l’arrivo della bella stagione, cresce la voglia di riunirsi con gli amici a cena per godere delle giornate che si allungano. Tuttavia, quando si vive in un condominio anche una semplice cena tra amici si può trasformare in un vero e proprio incubo.
Quando si ricevono ospiti in casa, infatti, è importante ricordare che vi sono una serie di regole condominiali, regole di convivenza e il quadro normativo vigente da dover rispettare. Poco importa che si tratti di un giorno di festa o di uno lavorativo, certe regole e consuetudini valgono sempre.
Scopriamo quindi cosa non andrebbe assolutamente fatto se si vuole evitare di ricevere una multa da 200 euro dopo aver ospitato nel proprio appartamento degli amici.
L’aria fresca delle serate primaverili chiama subito alla mente le cene lente, ricche di risate e buon cibo, tra trascorrere con gli amici, con la famiglia e con chi si ama. Il bel tempo potrebbe far venire l’idea di cucina sul balcone del proprio appartamento, una soluzione sicuramente piacevole e conviviale. Tuttavia, questa abitudine, può nascondere delle insidie importanti, sopratutto se la propria abitazione si trova in un condominio.
Potrebbe capitare, infatti, di ricevere una multa di 200 euro per le modalità con le quali sono stati prodotti fumi e odori nel corso di una cena. Pur non esistendo il divieto assoluto di utilizzare il balcone per cucinare, questa attività è soggetta a determinate regole di convivenza e al quadro normativo vigente.
È importante sapere che la legge italiana (art. 844 del Codice Civile) disciplina le immissioni come fumi, odori e rumori, imponendo che questi non superino la soglia della normale tollerabilità per gli altri condomini. Ciò significa che, se cucinare sul balcone genera odori o fumi considerati molesti, il responsabile potrebbe incorrere in sanzioni o azioni legali da parte dei vicini. Su questo punto si è anche espressa la Corte di Cassazione nel 2007, specificando che anche immissioni saltuarie possono essere considerate molestie quando risultano eccessive.
Inoltre, il regolamento condominiale ha poi la facoltà di stabilire divieti o limitazioni in merito alla cottura all’aperto. Questi regolamenti hanno anche la possibilità di prevedere sanzioni pecuniari, che si aggirano intorno ai 200 euro per le violazioni che, se recidive, possono essere aumentate fino a 800 euro.
Per quanto i condomini siano liberi di arredare e rendere accogliente il balcone, non significa che lo possano trasformare in una cucina abitabile senza richiede permessi edilizi e autorizzazioni specifiche. Tuttavia, si ha la possibilità di utilizzare fornelli e barbecue portatili. È bene ricordare che il tipo di attrezzatura farà la differenza: i barbecue a carbonella o a legna genereranno molti fumi e odori, mentre modelli elettrici o a gas garantiscono un impatto inferiore. Dunque un rischio minore di incorrere in sanzioni.