L’errore più comune nella pulizia delle ante lucide: ecco come evitarle l’alone opaco - designmag.it
Chi ha scelto ante lucide per la cucina o il bagno lo sa, sono belle da vedere, ma mantenere quell’effetto specchio può essere una questione piuttosto delicata. Basta un gesto sbagliato, una spugna troppo ruvida, il detergente “miracoloso” usato al volo… e il risultato è sempre lo stesso: una superficie che riflette più aloni che luce.
Io e gli altri amici di DesignMag ci siamo passati. L’effetto finale è frustrante ed invece di brillare, le ante sembrano sempre sporche, anche quando sono appena state pulite. A volte sembra colpa del materiale, ma il problema quasi sempre sta nel come. O meglio, nel con cosa. La maggior parte degli errori parte da lì, da prodotti troppo aggressivi o strumenti non adatti, che invece di lucidare lasciano una patina opaca. Quindi come fare?
Il problema è che quando vediamo una superficie lucida sporca, ci viene istintivo prendere lo sgrassatore più potente che abbiamo sotto mano. Quello che promette pulito brillante in cinque secondi. Peccato che sulle ante lucide, specialmente quelle laccate, sia la scelta peggiore.
Lo sgrassatore, o anche solo un detergente multiuso un po’ troppo aggressivo, fa l’opposto di quello che vogliamo: lascia una patina opaca, attacca la finitura e alla fine rende la superficie sempre più spenta. Non subito, magari, ma col tempo sì. A volte non è nemmeno colpa del prodotto in sé, ma di quanto ne mettiamo o di come lo usiamo. Se lo spruzziamo direttamente sull’anta e poi ci passiamo sopra con forza, la superficie ne esce stressata, come se avessimo usato la carta vetrata invece di pulirla.
E poi ci sono i panni. La microfibra è sempre vista come la soluzione a tutto, ma se è secca, vecchia o troppo ruvida, può lasciare più danni che benefici. Le striature appaiono subito, soprattutto con la luce del giorno che entra dalla finestra e mette in evidenza ogni segno. E diciamolo: niente fa sembrare una cucina meno curata come quelle strisce opache che si allungano sull’anta. C’è anche chi usa la carta assorbente pensando sia delicata, ma se è troppo ruvida, riga eccome. Senza contare chi usa la spugnetta del lavello, magari pure quella verde.
Un altro errore che fanno in molti è strofinare come se dovessero togliere la ruggine. Capita spesso quando ci sono impronte o qualche macchia che sembra non venire via. Allora si parte con movimenti energici, convinti che più si insiste, più si pulisce… invece no. Le superfici laccate non hanno bisogno di forza, hanno bisogno di delicatezza. Strofinare troppo forte crea delle zone opache che non se ne vanno più. Letteralmente, si graffia la lucidatura. E da quel punto in poi, anche se le altre ante brillano, quella resta opaca. E a quel punto ti chiedi se vale la pena cambiarla.
La soluzione sta tutta nel metodo, più che nel prodotto. Basta un panno in microfibra morbido, pulito e umido (non bagnato) e una soluzione semplice, tipo acqua tiepida con una goccia di sapone neutro. Se sei tra quelli che vogliono il piano B, puoi usare acqua e un filo di aceto bianco, ma solo se le ante non sono troppo delicate. Il trucco è passare il panno con calma, movimenti leggeri, sempre nella stessa direzione. E poi asciugare subito con un panno in cotone, quello che si usa per i bicchieri va benissimo.
Noi, per esempio, ogni tanto usiamo un guanto in microfibra asciutto per una passata finale. L’importante è ricordarsi cosa evitare sempre: niente spugne abrasive, niente alcol, niente candeggina e zero detergenti da supermercato che non specificano se vanno bene per superfici lucide.