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News e curiosità

La stufa a pellet consuma anche elettricità: ecco quanto incide veramente sulla bolletta

Quando si decide di installare una stufa a pellet in casa, l’attenzione si concentra principalmente sul costo del combustibile, spesso trascurando un aspetto altrettanto importante: il consumo di energia elettrica.

Molti proprietari restano sorpresi nello scoprire che questi dispositivi necessitano di corrente per funzionare, alimentando componenti essenziali come l’accenditore, le ventole di distribuzione del calore e la centralina elettronica di controllo.

Attualmente, quasi 2 milioni di famiglie italiane utilizzano questo sistema di riscaldamento, attratte dalla sua efficienza e dal costo contenuto del pellet rispetto ai combustibili tradizionali. Tuttavia, per avere un quadro completo delle spese effettive, è fondamentale comprendere quanto incide realmente il consumo elettrico sulla bolletta mensile e come gestirlo al meglio per ottimizzare i costi complessivi di riscaldamento.

I consumi elettrici nelle diverse fasi di funzionamento

Il momento di maggior assorbimento energetico si verifica durante la fase di accensione della stufa. In questa fase iniziale, la resistenza elettrica deve portare i pellet alla temperatura di combustione, richiedendo una potenza media di circa 300 watt. Si tratta di un consumo significativo ma limitato nel tempo, generalmente tra i 10 e i 15 minuti.

I consumi elettrici nelle diverse fasi di funzionamento – desingmag.it

Una volta avviata la combustione, il consumo si riduce drasticamente a circa 30-50 watt, necessari per mantenere attive le ventole di estrazione fumi, quelle di distribuzione del calore e il sistema di caricamento automatico del pellet. La centralina elettronica, che regola temperatura e gestisce la programmazione, contribuisce con un assorbimento minimo ma costante.

Considerando un utilizzo medio giornaliero di 8-10 ore durante i mesi invernali, il consumo annuale può variare tra i 70 e i 200 kWh a seconda del modello e della potenza della stufa, traducendosi in una spesa approssimativa che oscilla tra i 50 e i 70 euro all’anno.

Come contenere i costi elettrici della stufa a pellet

Una gestione intelligente della programmazione può ridurre significativamente l’impatto sulla bolletta elettrica. Le stufe moderne sono dotate di termostati programmabili che permettono di impostare fasce orarie di accensione e spegnimento automatico, evitando sprechi energetici quando non si è in casa o durante le ore notturne.

Sfruttare le tariffe biorarie, programmando l’accensione nelle fasce serali e notturne quando l’energia costa meno, può portare a risparmi interessanti nel lungo periodo.

Altrettanto cruciale è la manutenzione regolare: una stufa pulita e ben tenuta consuma meno energia, poiché la combustione avviene in modo più efficiente e le ventole non devono lavorare a regime forzato per compensare ostruzioni o accumuli di cenere.

Anche l’isolamento termico dell’abitazione gioca un ruolo determinante, permettendo di ridurre le ore di funzionamento necessarie per mantenere una temperatura confortevole.

Infine, la scelta del modello giusto in base alle dimensioni dell’ambiente da riscaldare evita sovradimensionamenti che comporterebbero consumi elettrici inutili e cicli di accensione-spegnimento troppo frequenti.

Simone Nozza

Mi chiamo Simone Nozza e vivo in provincia di Roma . Sono uno studente universitario presso la sapienza.

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