La famiglia è numerosa e soddisfare tutti è impossibile, ma da quando vado in questi supermercati il risparmio è assicurato: anche i bambini sono felici-Designmag.it
In un momento come questo, in cui il problema del caro vita preoccupa milioni di cittadini, risulta fondamentale trovare il modo per risparmiare soprattutto sulla spesa, che per molte famiglie pesa sul bilancio a fine mese, insieme alle bollette.
Per trovare le migliori offerte e sapere dove andare a fare la spesa, soprattutto se si ha una famiglia numerosa e difficile da accontentare, è utile far riferimento alla recente classifica dei supermercati più economici del 2025 pubblicata da Altroconsumo, che ha coinvolto 1.140 punti vendita in 65 città diverse, su 1,4 milioni di prezzi rilevati per 126 categorie di prodotti.
Di seguito vediamo le classifiche uscite dall’indagine di Altroconsumo sui supermercati più economici. Al primo posto troviamo la catena Lidl, dove una famiglia composta da quattro persone può arrivare a risparmiare fino a 3.400 euro all’anno. Ecco la classifica, che ai primi 7 posti vede svettare catene di Discount:
Ecco invece la classifica dei supermercati più economici per la spesa mista, che vede cioè preseti prodotti economici vicini a quelli di marca:
Se vogliamo scegliere i discount più economici con una spesa mista:
La spesa più economica su prodotti di marca, vede ai primi posti Bennet, Esselunga, Esselunga Superstore, Famila Superstore,Spazio Conad. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il report rivela che le maggiori opportunità di risparmio sulla spesa si trovano nel Nord-Est Italia. Regioni come il Trentino (la più conveniente in assoluto), il Veneto, la Lombardia e la Toscana si posizionano tra le più economiche, soprattutto se si considera il rapporto con i redditi mediamente più alti.
All’estremo opposto, la Valle d’Aosta risulta la regione meno economica, seguita da gran parte del Centro Italia, inclusi Lazio, Umbria, Marche ed Emilia Romagna, che chiudono la classifica per il risparmio. Il Sud Italia si allinea alla media nazionale per i costi della spesa, ma la minore disponibilità di reddito medio fa sì che la spesa incida in modo molto più significativo sul bilancio delle famiglie in queste regioni.