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Normative

Installare una tettoia in condominio: se segui queste regole nessuno può dirti nulla

Chi vive in condominio e dispone di un terrazzo, un giardino o un posto auto scoperto spesso desidera installare una tettoia per proteggere questi spazi dalle intemperie.

Si tratta di una soluzione pratica che migliora notevolmente la fruibilità degli ambienti esterni, ma che richiede particolare attenzione al rispetto delle normative. La domanda che molti condomini si pongono è se sia possibile procedere con l’installazione senza dover affrontare contestazioni da parte degli altri proprietari o dell’amministratore.

La risposta è positiva, ma solo a condizione di seguire un percorso preciso e di rispettare vincoli ben definiti. La tettoia, infatti, pur essendo realizzata su un’area di proprietà esclusiva, può coinvolgere elementi comuni dell’edificio e influenzare l’aspetto complessivo del palazzo.

Permessi necessari e comunicazioni obbligatorie

Prima di procedere con l’installazione di una tettoia è essenziale distinguere tra gli aspetti urbanistici e quelli condominiali. Dal punto di vista urbanistico, la tettoia è considerata una nuova costruzione perché crea uno spazio stabile e permanente, aumentando la volumetria dell’immobile. Per questo motivo è quasi sempre necessario richiedere il permesso di costruire al Comune, tranne nei casi di strutture di dimensioni molto ridotte con funzione esclusivamente decorativa o di riparo temporaneo.

Permessi necessari e comunicazioni obbligatorie – designmag.it

L’assenza di questo permesso configura un abuso edilizio che può comportare sanzioni penali e l’ordine di demolizione dell’opera, che non cade mai in prescrizione e può essere imposto anche al futuro acquirente dell’immobile. Sul fronte condominiale, invece, la normativa è più favorevole: l’articolo 1102 del Codice Civile consente a ogni condomino di utilizzare le parti comuni per migliorare il godimento della propria proprietà, anche senza l’autorizzazione preventiva dell’assemblea.

I vincoli da rispettare per evitare opposizioni

Anche se non è necessaria l’autorizzazione preventiva dell’assemblea, la tettoia deve rispettare precisi limiti per non incorrere in divieti. Il primo vincolo riguarda il decoro architettonico dell’edificio: la struttura non deve alterare l’armonia estetica della facciata o creare un elemento stonato rispetto al contesto.

Il concetto di decoro non si riferisce al prestigio del palazzo ma alla coerenza delle linee architettoniche originarie, quindi anche un edificio di edilizia popolare ha un proprio decoro che va tutelato. Se la tettoia compromette questa armonia, l’assemblea può intimarne la demolizione, oppure il condomino può richiedere preventivamente l’autorizzazione unanime per superare il vincolo estetico.

Un altro limite fondamentale riguarda il diritto di veduta dei condomini dei piani superiori: la tettoia non può impedire ai vicini di affacciarsi verso il basso e guardare il giardino o la strada sottostante. Le norme sulle distanze impongono generalmente un distacco verticale di almeno tre metri rispetto alle finestre o ai balconi sovrastanti, anche se la giurisprudenza ha ammesso deroghe negli edifici moderni dove tale distanza risulterebbe oggettivamente impossibile da rispettare. La struttura non deve inoltre danneggiare le parti comuni né compromettere la stabilità o la sicurezza dell’edificio: se la tettoia viene ancorata al muro perimetrale condominiale, è necessario garantire che l’intervento non alteri la funzione portante di questo elemento né impedisca agli altri condomini di utilizzarlo secondo la sua destinazione.

Simone Nozza

Mi chiamo Simone Nozza e vivo in provincia di Roma . Sono uno studente universitario presso la sapienza.

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